OLTRE LA PORTA C’È MIA MOGLIE

Blonde

OLTRE LA PORTA C’È MIA MOGLIE
Tornai a casa prima del solito. Un marito accorto solitamente telefona alla moglie per avvisarla. Non fui accorto. Uscito dall’ascensore, stavo per infilare la chiave nella toppa della porta, quando mugolii non sospetti mi fecero capire che qualcosa stava accadendo nell’appartamento. Rimasi congelato. Se fosse passato qualche condomino avrebbe visto una statua con un mazzo di chiavi in mano. Ero io. I gemiti, quei gemiti, li conoscevo troppo bene: erano quelli di mia moglie, quelli con cui sottolinea il suo piacere. Cosa dovevo fare? A dispetto di ogni pudore e buon senso, appoggiai l’orecchio alla porta di casa per captare altri dettagli sonori. Sentivo voci maschili, si noti non una voce maschile:
«Guarda come gode questa troia. Le piacciono i cazzi grossi e duri. Le sto sprofondando dentro fino alle palle.»
«E dovresti sentire come lecca bene. Ha una lingua di velluto.» Mia moglie era in casa con almeno due uomini: questo mi rivelavano le voci. «Dai zoccola, prendilo tutto, fino in fondo. Ti piace, eh?» insisteva un maschio. «Sì, porco, mi piace. Mi piace tanto. Mi sfondi. Hai un cazzo enorme.» Questa voce femminile però non è quella di mia moglie. I gemiti sì, quelli li riconosco. Cerco di riordinare le idee: in casa mia ci sono almeno due uomini e due donne. Cazzo, stanno facendo un’orgia. Un’orgia in casa mia: vedo già gli schizzi di sperma sul divano, sul tappeto. Qualcuno chiama l’ascensore, ma io tardo ad accorgermene. Improvvisamente mi rendo conto che qualcuno potrebbe cogliermi con l’orecchio appoggiato alla porta di casa mia. Cosa faccio? Cosa devo fare? Cosa è meglio che io faccia? Andarmene e tornare più tardi? Entrare e fare una scenata? Ma se è questo che devo fare, perché ho il cazzo duro, anzi durissimo? Per il momento osservo terrorizzato la luce rossa dell’ascensore e seguo il rumore della salita. Quando sento che l’ascensore transita al piano inferiore e continua a salire, scendo qualche scalino, quasi a nascondermi. Per fortuna, lo sconosciuto non si ferma al mio piano. Torno davanti alla porta e cerco di sfruttare a mio favore lo spioncino, ma è chiuso. Torno ad appoggiare l’orecchio:
«No, nel culo no, ti prego. Ce l’hai troppo grosso. Mi spaccheresti.» È l’altra donna che parla. Mia moglie continua a gemere. Chissà cosa le stanno facendo.
«Non ti preoccupare, troietta mia. Vedrai che ti piacerà. E poi sono un abile inculatore. Per quanto stretto sia il tuo culo vedrai che il mio grosso cazzo entrerà tutto e ti piacerà da morire.» «No, ho paura, ti prego.» «Adesso basta, troia, obbedisci, voltati, offriti a me.»
Se penso a quante storie fa mia moglie ogni volta che la voglio sodomizzare, immagino il terrore di questa povera ragazza alle prese con un membro enorme. «Brava così. Stai ferma, vedrai, non ti farò male.» Improvvisamente sento la ragazza lanciare un urlo, come di a****le trafitto. Non posso più permettere che questo accada in casa mia. Che io sia eccitato o no, ora entrerò e mi sentiranno. Indugio un attimo ancora. In fondo dovrò affrontare due uomini, ancorché nudi, ma pur sempre in superiorità numerica rispetto a me, che sono solo e neppure tanto forte fisicamente. Certo ho dalla mia parte l’elemento sorpresa. Non indugio oltre. Apro la porta, e con passo deciso, per darmi coraggio, mi dirigo verso il soggiorno. Intravvedo una figura femminile, ma non è nuda. Mi fermo, cerco di capire. Mia moglie, con la vestaglia aperta, i bigodini in testa, seduta sul divano, con le gambe allungate sul tappeto, si sditalina. Dalla mia posizione riesco a vedere lo schermo del televisore su cui scorrono le immagini di un film pornografico. Due uomini stanno possedendo una bella ragazza, quello decisamente superdotato sta sodomizzandola. La ragazza implora invano delicatezza. Mia moglie accelera il movimento del ditalino, geme e mugola a volume più alto. Se la conosco bene, sta per raggiungere l’orgasmo. È bella, nonostante la tenuta da casalinga. Cosa devo fare? Continuare a guardarla di nascosto o farmi notare? Senza far rumore, mi volto ed esco di casa. Che diritto ho di violare la sua privacy? Tornerò tra un quarto d’ora, ma da marito accorto quale sono appena diventato, le telefonerò prima e stanotte le proporrò una nuova e meravigliosa complicità sessuale.

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