Festa di Halloween per Valeria

Ass

Festa di Halloween per Valeria
Erano molti giorni che non vedevo Valeria perché ero impegnato con il lavoro. Avevo voglia di farle una bella sorpresa e un occasione che non potevo farmi sfuggire era la festa di Halloween che ogni anno organizzava una mia cara amica, Katia.
Katia era una donna intorno ai 40 anni, ero stato il suo bull per diverso tempo e non mancava occasione che qualche volta mi telefonasse ancora per incontri di sesso selvaggio. Katia era bionda, con dei meravigliosi occhi azzurri e aveva un fisico molto allenato, tra palestra e scopate che si faceva. Era una donna molto viziosa e le feste che organizzava erano orge ben fatte con tutte signore e signori eleganti che ci davano dentro ma che sapevano rispettare gli altri senza creare casini.
La festa di Halloween di Katia poi era speciale, perché tutti arrivati alla festa erano obbligati a indossare solo una mascherina che copriva gli occhi e poi restare in biancheria intima, inoltre negli ultimi tre anni Katia portava sempre tre ragazze vergini, sue ex studentesse che volevano essere iniziate al mondo del sesso dalla loro prof che le selezionava in modo scrupoloso e attento e restava in contatto con queste ragazze dopo che si diplomavano in modo da non commettere reati, perché le ragazze erano del tutto consenzienti e non venivano pagate se non con del sano sesso.
La mia sorpresa non era solo per Valeria, ma anche per il marito.
Così, dopo essermi sentito con Katia e averle detto che volevo invitare una nuova coppia e parlato dei miei piani per la festa, chiamai Valeria.
<>
<>
<>
<>
<>
<> Valeria iniziava a capire a che tipo di festa l’avevo invitata.
<> E mentre lo diceva si mordeva un po’ il labbro attendendo la mia risposta al cellulare.
<>
<> Il tono di Valeria era preoccupato.
<>
La curiosità in Valeria aumentava e anche l’eccitazione e iniziava a sentirsi un po’ bagnata.
<>
<>
Arrivò finalmente il giorno della festa. Mandai un messaggio a Valeria giusto per essere certo che sarebbero venuti e lei mi confermò di non vedere l’ora e di essere molto eccitata e pensavo a come avrebbe goduto quella notte grazie a quello che avevo in mente.
Mi presentai alla villa di Katia con Carla. Gli invitati erano per lo più coppie, regolari o non. Era giusto per mantenere equilibrato il numero di ambosessi e anche il numero di singoli e singole che partecipavano era tenuto sotto controllo per evitare squilibri. Ci doveva essere divertimento per tutti, nessun escluso e per questo motivo si faceva molta attenzione su questo aspetto.
Ero arrivato alla festa un po’ in anticipo, avevo bisogno di parlare un po’ con la padrona di casa.
Indossai la mia mascherina nera che la cameriera mi aveva consegnato all’ingresso e andai a spogliarmi nella camera preposta a raccogliere gli abiti e gli oggetti di tutti gli uomini. Erano stati predisposti piccoli armadietti muniti di combinazione per stipare gli abiti, cellulari e portafogli di ogni ospite. Lo stesso era per lo spogliatoio femminile. Ognuno che entrava nel salone avrebbe indossato solo una mascherina e l’intimo. Per i piedi avremmo usato delle ciabatte che erano lì a disposizione di tutti gli ospiti.
Entrai nel salone con la mia compagna, io indossavo uno slip nero aderente e che non lasciava nulla all’immaginazione, anche non in erezione ogni donna esperta poteva capire la grandezza del mio pacco. Carla aveva anche lei optato per dell’intimo nero. Un fantastico push up che le stringeva e le faceva risaltare il suo seno sodo, e un perizoma ricamato che copriva la sua preziosa figa rasata e che esaltava il suo culetto di marmo.
Katia era lì che intratteneva una coppia, insieme a suo marito Matteo. Avevano anche loro le mascherine, ma io avrei riconosciuto quel corpo ovunque. Katia indossava un corpetto bianco, tutto merlato e delle mutandine bianche che erano ricamate e che lasciavano intravedere il disegnino a cuore fatto con la peluria del pube. Matteo aveva il fisico asciutto, un uomo affascinante, ma normodotato e alla moglie non le era mai bastato. Il mio cazzo ebbe un sussulto guardandoli così vicini, era da un po’ che non vedevo i loro corpi vicini e mi vennero in mente piccanti ricordi. Più di una volta Matteo aveva guardato mentre gli dominavo la moglie e per me quello dei mariti cuckold era sempre uno degli aspetti che mi eccitavano di più, Matteo inoltre più di una volta si era leccato la mia sborra o dalla stessa bocca della moglie o leccandola dalla sua figa o dal suo culo dopo che l’avevo scopata per bene.
Non era comunque il momento di eccitarmi, salutato i padroni di casa, presi poi in disparte Katia per chiederle se fosse tutto ok per quanto riguarda le mie richieste e lei fu ben felice di confermare che aveva esaudito ogni mia richiesta, anche perché a sua volta mi aveva chiesto un “pagamento”.
Tutto era pronto, non mi restava che aspettare Valeria con il marito Roberto e che la serata vera iniziasse.
Non tardarono ad arrivare. Quando vidi Valeria apparire nel salone, il mio cazzo diventò enorme e stava per traboccare dallo slip. L’erezione era più che vistosa e Valeria e Roberto non poterono non notarla mentre mi avvicinai. Anche Valeria come la padrona di casa indossava dell’intimo bianco, ricamato. C’era un sorta di vedo e no vedo con le sue forme. Il suo seno era esplosivo e il suo culo sodo come l’acciaio mi riempivano la mente dei pensieri più perversi. Inoltre il bianco faceva risaltare ancora di più la sua carnagione leggermente scura di noi meridionali.
<> Li accolsi insieme a Carla.
Valeria si mordicchiò il labbro guardandomi l’erezione, mentre Roberto strabuzzò con gli occhi.
Bevemmo un drink e gli presentai dei vecchi amici.
<> mi sussurrò Valeria nell’orecchio.
<>
Katia intanto entrò con tre ragazze molto giovani, erano le tre vergine. Tutte con le mascherine e con dell’intimo identico ma di tre colori diversi. Rosso, blu e nero. Avevano tutte e tre un collarino nero e una piccola catena che scendeva tra le loro piccole tette. Erano snelle e i seni piccoli, ma senza un filo di pancia e dei culi che erano perfetti.
Katia le presentò e disse ai suoi ospiti che ci sarebbero stati tre fortunati a prendere la verginità di quelle tre ragazze.
Katia chiamò i fortunati, il primo fui io. Presi la piccola catena della ragazza con il completino rosso. Da sotto la mascherina non potevo non vedere i suoi splendidi occhi azzurri. Quando mi avvicinai avevo il cazzo quasi completamente traboccante dalla mutanda. Katia, mi diede un bacio e me lo strinse e me lo sistemò lateralmente in modo da non farlo uscire fuori. <> E mi diede un’altra strizzata al mio cazzo duro.
Tornai da Valeria, Carla e Roberto, con la mia preda che si chiamava Simona.
<>
Valeria era un po’ delusa. Non capiva quello che stava per accadere, credeva di essere lei al centro del mio progetto, ma a quella vista non era più sicura.
Ci appartammo in una grande camera da letto, con al centro un letto enorme, con molti specchi intorno.
<> Gli presi la mano e gli passai la catena di Simona.
<>
<>
Valeria non parlava, ma era visibilmente infastidita. Il suo uomo avrebbe preso la verginità di una ragazzina, seppur maggiorenne, ma sempre molto giovane davanti ai suoi occhi e lei?
Lei doveva ancora attendere. La presi per mano e ci sedemmo su un divano vicino. Quella camera veniva usata spesso per delle orge che Katia non si faceva mancare di organizzare ogni tanto. Per quella sera mi aveva permesso di usarla, perché lei e gli altri invitati avrebbero usato il salone grande per scambiarsi i partner e scopare su divani, sedie, tappeti, tavoli e davanzali delle finestre.
Ma a me non interessava per il momento l’orgia, e forse neppure per il resto della serata.
<>
<> Le presi la mano e la misi sul mio cazzo duro e lei non mancò di stringere forte.
<>
<>
<> Sorrisi.
<>
Intanto Roberto a Carla si prendevano cura di Simona in una meravigliosa threesome di baci abbracci e carezze. Il cazzo di Roberto era diventato duro e Carla non mancava di accarezzarlo. Erano tutti e tre nudi. Tolsero le mascherine ed era molto eccitante guardarli.
Valeria continuava ad accarezzarmi il cazzo, mentre guardava il marito che stava per sverginare Simona.
Roberto era dolce e faceva piano, al suo posto non sarei stato così lento, ma ognuno è diverso. Iniziò a penetrare Simona che gemeva sotto i colpi di Roberto.
Valeria aveva iniziato a stringermi forte il cazzo…Mi voleva, ma non sapeva ancora cosa avevo in serbo per lei.
Preciso come un orologio bussarono alla porta. Invitai la persona a entrare in camera, era il mio vecchio amico di colore che chiamavo affettuosamente Bambù per il suo lungo cazzo nero. L’avevo conosciuto grazie a Katia e alle sue fantasie e più di una volta mi disse che l’esperienza che aveva avuto insieme a noi due era la migliore che aveva provato nella sua vita.
Bambù, che in realtà si chiamava Kalidù, era un senegalese di 1.90m. Una montagna di muscoli e con il cazzo più lungo del mio anche se meno doppio.
Quello era il mio regalo per Valeria.
Il suo cazzo come il mio non lasciava immaginazione nonostante fosse in uno slip bianco.
Vidi Valeria leccarsi le labbra.
Roberto che si prendeva cura di Simona, vide e capì le mie intenzioni e fece un piccolo sorrisetto.
Ci eravamo alzati dal divano e misi la mano tra le gambe di Valeria, era completamente fracida.
Bambù si avvicinò a Valeria, dopo essersi presentato e da esperto qual era non si perse in chiacchiere. Tolse il reggiseno di Valeria e le prese con forza la tetta e gliela prese in bocca, facendola lanciare un piccolo gemito.
Poco dopo il suo cazzo era durissimo e lei non credeva ai suoi occhi, aveva conosciuto il mio cazzo grosso che pure non era male in lunghezza, ma quello di Bambù andava per i 30 cm.
Non mi era ancora chiaro se Valeria avesse capito tutte le mie intenzioni, comunque l’avrebbe capito presto. Kalidù le tolse con veemenza il perizoma e le sollevò la gamba mettendole il suo cazzone nella figa. Valeria ebbe un sussulto. Lui la prese in braccio ed era lì impalata sul cazzo nero di Kalidù che la faceva andare su e giù.
<> Fece con voce ansimante.
<> Le disse Bambù con il suo accento francese.
<> Disse gemendo.
<>
Guardare quella scena mi stava facendo impazzire, il mio cazzo era diventato di roccia. Così mi avvicinai alle spalle di Valeria sussurrandole: <>
<> Mi disse Gemendo
<> Iniziai a farle sentire il mio cazzo vicino al suo buchetto del culo.
<> Mi disse preoccupata.
<>
<> Le passavo le mie dita intorno al buchetto del culo. <>
Avevo già in mano l’olio che avevo presa in precedenza, me lo passai sul cazzo e con le dita le lubrificavo il buco del culo.
Valeria già stava urlando di piacere grazie al cazzone di Kalidù, ma da lì a poco sarebbe stata piena di due cazzi enormi.
Kalidù si fermò un attimo per farmi entrare dentro di lei, e diedi un colpo forte, secco. Gli entrai per metà dentro. Il suo buchetto si stava ormai abituando alle mie dimensioni. Lei lanciò un urlo di dolore e piacere.
<> Le dissi.
Lei non riusciva a parlare per alcuni secondi poi ci disse: <>
Iniziammo a spingere come due ossessi. Io spingevo così forte da esserle entrato con tutto il cazzo fino alle palle nel buco del culo e ormai anche il cazzo di Bambù le aveva riempito tutta la vagina. Mentre la scopavamo forte vedevo che anche Roberto pompava forte la verginella, che gridava di piacere. Intanto Carla si era eclissata lentamente e si era unita all’orgia nel salone, lasciando il lettone per noi cinque.
<> Disse ansimando e gemendo. Valeria, era completamente sopraffatta ed eccitata come una maiala vogliosa di cazzi.
La sentimmo venire. Ci spostammo sul letto di fianco a Simona che cavalcava Roberto. La verginella iniziava a prenderci gusto ed era passata dalla posizione alla missionaria, venendo dominata, a provare a dominare.
Valeria era solo dominata. Kalidù si stese sul letto con il suo palo ancora durissimo e che svettava. Valeria si sedette sopra lentamente e si piegò in avanti dandomi tutto il suo culo aperto a disposizione. Le entrai velocemente dentro e iniziai a pomparla ancora più forte.
Roberto poteva ammirare due cazzi enormi che gli stavano scopando la moglie come una troia, doveva essersi eccitato davvero molto, perché non finiva di venire e rieccitarsi per scopare di nuovo con Simona. Io e Kalidù venimmo quasi insieme nei buchi di Valeria che si sentì inondata di caldo sperma che usciva a getti dai nostri cazzi duri.
Il primo round era finito ma la notte era appena iniziata e le posizioni da provare e la sborra da schizzare su Valeria era ancora tanta. Sarebbe stata la nostra troietta davanti al marito per tutta la notte. Senza dimenticare l’orgia che era nel salone accanto.
Avrei regalato una notte a Valeria da non dimenticare.

Bir yanıt yazın

E-posta adresiniz yayınlanmayacak. Gerekli alanlar * ile işaretlenmişlerdir