Le mie storie (71) prima parte

Anal

Le mie storie (71) prima parte
La nottata di Halloween mi ha segnato parecchio. Non che in passato non abbia fatto cose del genere, ve le ho anche raccontate, ma le circostanze, i modi, le persone con cui è successo mi hanno fatto pensare per alcuni giorni a ciò che era accaduto. Non sapevo come comportarmi con Simona, né con Carmine; non sapevo se per loro era stata una cosa unica oppure avrebbero avuto voglia di rifarlo; non sapevo se io avrei voluto rifarlo. Insomma per una settimana (più o meno) non ho fatto altro che pensare a tutta una serie di situazioni che si erano create o che si potevano creare in futuro. Il sabato successivo a quell’incontro, siamo usciti con la nostra comitiva quasi come se nulla fosse. Naturalmente io e la mia amica avevamo convenuto entrambi di tenere per noi quello che avevamo fatto, ma allo stesso tempo però, quando guardavo Carmine, non c’era più quella barriera che ci teneva comunque lontani per il rispetto del suo rapporto con Simona. Allo stesso tempo anche lei ogni volta che i nostri sguardi casualmente si incrociavano, rideva oppure mi lanciava occhiate ambigue. Io, che nonostante non mi sia mai fatta mancare niente nel sesso, continuo ad essere imbranata soprattutto nel capire le situazioni, non sapevo cosa pensare. A certificare questa situazione di assoluto “rincoglionimento” della sottoscritta, quasi ogni mia amica mi domandava “Francesca stasera sei strana” ed io ripetevo con un mantra che ero pensierosa per il lavoro. A tavola però, capitata per caso (giuro) vicino a Carmine, quando ho sentito la sua mano poggiarsi sulla mia coscia per risalire poi sotto la gonna fino ad accarezzarmi gli slip, mi sono bloccata come una statua. Cosa dovevo fare? Dovevo fermarlo? Dovevo assecondarlo? E Simona? Sarebbe cambiata la nostra amicizia? Mentre mi facevo tutte queste seghe mentali, sentivo la sua mano su di me che mi portava parecchia eccitazione. Poi, purtroppo, l’arrivo di un suo amico alle nostre spalle ha interrotto quel piacevole momento. A fine serata mi sono appartata con la mia amica con l’intenzione di capire come saremmo potute andare avanti. “Allora?” Le ho fatto, e lei ridendo mi ha risposto “allora cosa? Stai pensando ancora alla settimana scorsa? È successo, è stato bello, ma non so se si ripeterà, lo sai che sono gelosa del mio ragazzo”. A quelle parole ho ripensato subito a ciò che era successo poco prima in pizzeria. Sono stata zitta, forse ho sbagliato, ma da quel momento, senza saperlo sono cominciati i casini. Infatti nei giorni successivi lui mi mandava dei messaggi piuttosto espliciti, io senza arrabbiarmi ma altrettanto ferma nelle mie convinzioni riuscivo a tenerlo a bada facendo finta di glissare. Poi una sera, durante la settimana ci siamo ritrovati in piazza per un aperitivo e Simona non c’era. Carmine subito si è avvicinato e dopo essersi seduto accanto a me ha cominciato a fare delle avances sia a parole che con le mani. Io naturalmente non volevo che gli altri capissero quello che stava succedendo, così scherzando e ridendo lo bacchettavo anche se a dire la verità, le sue attenzioni non mi erano affatto indifferenti, soprattutto ricordandomi l’uccello che si ritrovava fra i pantaloni. Però non potevo continuare così, il giorno dopo ho chiamato la mia amica e con la scusa di un caffè sono andata a casa sua (di fronte). Dopo i soliti convenevoli, ho preso coraggio e le ho detto che il suo ragazzo, dopo quella sera famosa, aveva cominciato a provarci con la sottoscritta, in modo sempre più esplicito. Le ho detto anche che fino a quel momento ero riuscita ad arginarlo, ma che non sapevo quanto tempo avrei resistito, perché come lei ben sapeva, lui era piuttosto convincente nei modi che non mi erano indifferenti.
Per alcuni giorni successivi alla chiacchierata, non ho avuto più notizie di lui; nessun messaggio, a stento un saluto quando eravamo in piazza. Credevo di aver superato lo scoglio ma un pomeriggio della settimana scorsa, ero andata ad una specie di riunione dove una signora vendeva cosmetici e cose varie a casa di una conoscente, di ritorno davanti al portone di casa mi ritrovo lui tutto rabbuiato coperto da un cappuccio. Mi si avvicina e mi dice che deve parlar con qualcuno. Entriamo in casa e dopo aver fatto un caffè, nonostante fosse ormai ora di cena, mi confessa di aver scoperto che Simona lo aveva tradito con un altro ragazzo (che anch’io conosco alla lontana). Mi racconta che senza volerlo ha trovato dei messaggi sul suo cellulare (di lei) e che dopo aver insistito, lei gli ha confessato che era successo un paio di giorni dopo la famosa notte di Halloween; fra una serie di epiteti che potrete immaginare, ho pensato di potergli fare da spalla sulla quale “piangere”. Ma ad un certo punto, durante un abbraccio, le sue labbra hanno cominciato a sfiorare il mio collo, inizialmente credevo fossero lacrime, poi ho capito e mi sono spostata leggermente, lui ha indietreggiato il capo e mi si è parato letteralmente a qualche centimetro dalla bocca, mi ha detto letteralmente “Francesca solo tu mi capisci” e mi ha baciata. Ho cercato di respingerlo per qualche secondo, ma nel momento in cui le nostre labbra si sono toccate, sapevo già che avrei ceduto. Mentre le nostre lingue si incontravano, con una mano sul sedere ha tirato su il vestito elasticizzato che avevo indosso in quel momento, quando mi ha scoperto il culo, ha insinuato la mano tra le cosce ed ha cominciato a masturbarmi. Le sue dita erano dentro di me ed io faticavo a respirare, quando lui mi ha detto che avrebbe voluto fare l’amore con me, ho bofonchiato “no ti prego, ti faccio venire con le mani, ma non lo facciamo og…” ma non avevo neanche cercato di finire la frase che le mie mutandine erano a terra ed il suo “distributore” si faceva spazio nella mia fica. Sembrava non terminare mai, poi quando lo ha messo quasi tutto dentro, ha cominciato a muoversi sopra di me che intanto ero finita sul divano. Mi ha scopata per bene e dopo è venuto sulle autoreggenti. Eravamo stesi ai lati opposti del divano, ed io ero convinta che lui l’avesse fatto solo per rivalsa nei confronti di lei; invece dopo essersi risistemato, mi ha messo un braccio intorno al collo e mi ha detto che erano alcuni mesi che aveva cominciato a guardarmi con occhi diversi. Io intanto mi ponevo il problema di come e se dirlo alla mia amica… (Continua)

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