I sandali dorati

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I sandali dorati
La scorsa settimana ho deciso di comprare un paio di sandali bassi estivi usati, per scoparmeli. In un sito di annunci di oggetti usati ho trovato ciò che cercavo. Un fantastico paio di sandali dorati e l’inserzionista era anche della mia zona. Ho contattato la venditrice e dopo esserci accordati sul prezzo, veramente modico, abbiamo stabilito di incontrarci nel parcheggio di un centro commerciale della sua città per la consegna selle scarpe. Le ho chiesto se poteva presentarsi all’appuntamento indossando proprio quei sandali. Lei mi ha risposto che l’avrebbe fatto volentieri. Avevo in mente di ritirare i sandali, trovare un posticino tranquillo e scoparmeli quando erano ancora caldi e magari anche un po’ sudaticci viste le alte temperatura di questo periodo. Il giorno dopo sono andato al centro commerciale per ritirare i sandali. Ero molto eccitato dal pensiero di poter scopare quei deliziosi sandali appena indossati da una ragazza sconosciuta. Appena arrivato nel parcheggio ho riconosciuto i sandali che brillavano al sole indossati dalla ragazza. Dopo le presentazioni e pochi convenevoli le chiesto se potevo offrirle almeno un caffè, Simona, così si chiamava la ragazza, ha accettato, cosi siamo entrati al bar del centro commerciale, ci siamo seduti ad un tavolino ed abbiamo ordinato due caffè. Abbiamo iniziato a parlare così le ho anche spiegato il motivo per cui volevo i suoi sandali quindi anche se non erano in buono stato non mi interessava. Simona non si è scandalizzata più di tanto, probabilmente il fatto che non fosse una donna a voler comprare le sue scarpe le aveva già fatto immaginare qualcosa di strano. Le ho raccontato un po’ della mia passione per piedi e scarpe e lei sembrava ascoltarmi interessata. Ogni tanto davo un’occhiata ai suoi piedi ben curati e con un fantastico smalto scuro. Lei ovviamente se ne accorgeva ma la cosa non la disturbava. Così le ho chiesto se non le dava fastidio che un estraneo come me le guardasse con insistenza i piedi e i sandali. Simona mi ha risposto che non le creava nessun problema, anzi le faceva piacere che un uomo la osservasse e apprezzasse le sue estremità. A questo punto mi ero eccitato! Il cazzo nelle mutande stava esplodendo e non vedevo l’ora di potermi scopare quei meravigliosi sandali e riempirli di sborra. Così ci siamo alzati e dopo aver pagato i caffè siamo tornati fuori, verso la sua auto. Durante il tragitto a piedi ho chiesto a Simona se potevo guardarla mentre si toglieva i sandali e si metteva le altre scarpe che si era portata di cambio. Lei mi ha risposto che potevo farlo, anzi avendo saputo della mia passione se volevo, lei sarebbe stata disposta a lasciarmi fare anche qualcosa di più. Subito le ho detto che sarebbe stato meraviglioso, così le ho proposto di andare in auto appena fuori dal parcheggio, infilarci nella prima stradina isolata e fare il cambio scarpe. Lei ha accettato, siamo saliti sulla sua auto e abbiamo cercato un posto appartato nelle vicinanze. Io sono sceso dall’auto e son andato dalla parte dove c’era Simona, che nel frattempo aveva aperto la sua portiera si era girata verso l’esterno e aveva appoggiato entrambi i piedi sul fascione di fianco al sedile. Io mi son subito inginocchiato davanti ai suoi deliziosi piedi ancora avvolti dai sandali. Ho subito iniziato ad accarezzarli e poi a baciarli, ero in estasi. Baciavo e leccavo con avidità sia i sandali che i piedi, poi mi son abbassato pantaloni e mutande e mi son preso in mano il cazzo che era gonfio e duro come la pietra. Ho guardato Simona negli occhi e le ho semplicemente chiesto “ Posso?” Lei altrettanto semplicemente mi ha risposto “Si, fai ciò che vuoi!” Io ero davvero eccitatissimo, ho avvicinato il cazzo ai suoi piedi, ci ho sfregato un po’ la cappella lucida e poi con pochi colpi di mano mi son masturbato fino all’orgasmo. Il mio bianco sperma schizzava fuori dalla cappella a getti potenti e abbondanti, in pochi attimi sandali e piedi erano quasi coperti della mia calda sborra. Io ansimavo dal piacere assoluto e incapace di far altri movimenti ancora in preda all’orgasmo, spennellavo con la cappella il denso liquido. Simona era rimasta immobile a godersi la scena e il mio orgasmo. Io intanto ammiravo ciò che avevo fatto ed ero felicissimo! Quando mi son chinato per dare un ultimo bacio a quei fantastici piedi, Simona ha capito che ero completamente soddisfatto, così mi ha chiesto se poteva togliersi i sandali per indossare le altre scarpe. Io le ho risposto che se voleva glieli avrei tolti io così da non farle sporcare le mani. Ma lei iniziando a slacciare i listini mi ha detto che non era un problema, così si è tolta i sandali, me li ha dati in mano che erano ancora gocciolanti, poi con dei fazzoletti di carta si è pulita i piedi dalla sborra. Io la ammiravo estasiato ancora inginocchiato davanti a lei con i sandali in mano, poi mi ha guardato e mi ha chiesto se volevo che pulisse anche i sandali. Io le ho risposto che non volevo assolutamente, anzi li avrei tenuti così! A questo punto Simona ha preso da un sacchetto di carta un paio di ballerine nere con brillantini dorati e se le è indossate. Io mi sono alzato, ho fatto il giro dell’auto, sono salito e ho appoggiato sul pavimento i sandali. Simona ha messo in moto e ha iniziato a guidare verso il centro commerciale dove avevo lasciato la mia auto. Durante il tragitto le ho preso il portafogli per pagare le scarpe, a quel punto Simona mi ha detto “ Dunque avevamo stabilito venti Euro per i sandali ma ora devi aggiungere anche altri trenta Euro per il servizio!!” Io ho preso i cinquanta Euro e glieli ho dati senza fare nessuna obiezione. Nel frattempo eravamo arrivati alla mia auto, così l’ho salutata, mi son ripreso i sandali e son sceso. Se non avessi avuto in mano quei favolosi sandali pieni di sborra probabilmente avrei pensato che si fosse trattato di un sogno!

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