Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 7)

Anal

Ho rubato il ragazzo a mia sorella (Parte 7)
Mi svegliai domenica mattina con Giacomo sul mio grembo. Il mio cazzo era duro e Giacomo stava strofinandolo contro il suo. Stavo passando il fine settimana con Giacomo a casa sua ed i suoi genitori erano andati a trovare i suoi nonni dato che la nonna doveva essere operata, avevamo la casa tutta per noi, soli ed innamorati, voleva dire che stavamo per passare il giorno a letto.

Giacomo prese il lubrificante e lo usò sul mio cazzo ed il suo buco, poi fece scivolare il buco giù intorno al mio uccello. Quando entrai in lui sentii la bella, calda sensazione familiare e vidi l’espressione di piacere sulla sua faccia. Lui cominciò a muoversi sul mio pene, io mi alzai a sedere, lo baciai, lo misi sulla schiena e sbattei dentro lui più duramente e più velocemente. Giacomo si lamentava rumorosamente quando non avevo la mia bocca sulla sua. Sentii qualche cosa di caldo colpirmi il torace, Giacomo mi aveva sborrato addosso. Ne presi un po’, lo leccai e gliene diedi da leccare mentre continuavo a spingere nel suo culo. Sentii il mio cazzo contrarsi ed esplosi nel suo sedere.

Quando ebbi finito mi sdraiai sulla schiena, tirai Giacomo nelle mie braccia e rimanemmo così fuori del tempo. Quando interrompemmo il nostro bacio lo guardai nei begli occhi verdi, ricordai di quando mia sorella l’aveva portato a casa e di come subito avevo desiderato questo momento. Giacomo mi aveva confessato che era stato con Alice per essere vicino a me. Ma come mi aveva notato Giacomo? Prima che cominciasse ad uscire con Alice lui non era niente più che una delle tante facce a scuola per me. Lui era un giocatore di calcio ma io, onestamente, non avevo molto a che fare con i componenti di quella squadra. Come per altri calciatori è probabile che mi chiedessi come doveva essere nudo o una piccola attrazione per lui ma nulla di più. Nulla finché Alice non cominciò ad uscire con lui, in quel momentodivenne molto di più per me.
“Giacomo.” Chiesi. “Come mi vedevi prima?”
“Cosa intendi?”
“Ho avuto l’impressione che tu non mi abbia notato veramente finché non hai cominciato ad uscire con Alice. Allora come mi vedevi?”
“È perché ero innamorato di Renzo.” Non capivo cosa volesse dire, Renzo era nella squadra di nuoto con me. Un concorrente quindi, anche perché Renzo sembrava essere sempre in competizione con me per qualche ragione.
“Cosa?”
Giacomo si appoggiò ad un gomito guardando in giù dato che la mia testa era appoggiata ai cuscini. “Renzo ed io siamo stati grandi amici fin dalle elementare. Con la pubertà ho cominciato a guardare i ragazzi e le non ragazze e mi sono innamorato di lui. Un anno fa avrei voluto confessarglielo ma avevo paura di quello che avrebbe potuto accadere alla nostra amicizia se l’avessi fatto. Beh come sai su un anno fa Renzo ha cominciato ad uscire con Sara. Non puoi immaginare come questo mi fece sentire. Ero innamorato e questo mi spezzava il cuore, volevo trovare un modo di convincere Renzo che io ero meglio di Sara per lui. Una sera in cui c’era una riunione di nuoto, ci sono andato. Ero seduto sulle tribune ad aspettare il turno di Renzo. Quando toccò a te ti vidi sul blocco vicino a lui. Cercai nell’elenco il tuo nome e con mia sorpresa visi che eri il ragazzo di cui Renzo sparlava sempre dicendo che cercavi sempre di metterti in mostra sia nelle gare che negli allenamenti.
Io risi. “Renzo è sempre in competizione con me. Non so perché. Credo che abbia difficoltà ad ammettere di essere secondo anche se lo è.”
Giacomo soffocò una risata. “Comunque c’era qualche cosa in te che mi eccitava. Ti volevo dannatamente. Quando sono tornato a casa quella sera ho guardato sull’annuario per vedere se era possibile contattarti. Quando vidi la tua foto pensai che avevi un viso proprio bello. Guardai anche la foto della squadra di nuoto nell’annuario e decisi che dovevo scoprire tutto quello che potevo di te. Non sapevo se avevi fratelli a scuola o se eri coinvolto in qualche cosa d’altro oltre al nuoto. Per fortuna un giorno Alice era assente e tu venisti dal professore a chiedere i compiti per tua sorella che aveva dovuto andare dal dentista.” Me lo ricordavo, Alice aveva dovuto andare a farsi togliere un dente che gli faceva male e mia madre doveva accompagnarla. “Mi ricordo che guardasti verso di me. Per fortuna ero seduto perché quando mi guardasti le mie gambe divennero di gelatina.”
Mi ricordavo quel giorno, e mi ricordavo di Giacomo. Lui continuò. “Capii che avevi una sorella. Pensai che uscendo con lei avrei potuto incontrare anche la sua famiglia. Ricorda la prima volta che venni a casa tua?”
“Sì.” Dissi. “Venisti a cercare Alice, ma lei non era in casa.”
“Lo sapevo che non c’era, io volevo vedere te.”
La mano di Giacomo era sul mio torace, il suo pollice si spostava sul mio capezzolo. “Ti amo Nick, sono così felice di stare con te.”
“Anchio ti amo, Giacomo” Ci chinammo a baciarci e quando interrompemmo il bacio chiesi. “Esci ancora con Renzo?”
“No, chiacchieriamo qualche volta, ma ora Sara è il suo mondo.”
“Mi spiace, Renzo può essere un po’ stupido.”
“Lo so.”

Giacomo ed io passammo la maggior parte della mattina e del pomeriggio a fare sesso. Verso sera facemmo una bella doccia bollente. A Giacomo piacque quando lo inculai nella doccia ed io ero particolarmente eccitato per il bel corpo bagnato del mio Giacomo. Stavo pensando di dargli lezioni di nuoto e magari fare sesso in piscina. Dopo la doccia ci asciugammo e ci vestimmo. I genitori di Giacomo stavano per tornare ed io dovevo ritornare a casa.

Gli diedi il bacio della buona notte prima di andare via. Non sapevamo ancora che Alice aveva un alleato dalla sua parte contro Giacomo, il suo vecchio amico Renzo.

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