La Scoperta – Day 1

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La Scoperta – Day 1
Day 1
Se lo era chiesto durante tutto il tragitto … non ci poteva credere di essere arrivato a questo punto … ok salvare il matrimonio ma cazzo una psicologa..donna poi …
come le era venuto in mente … una punizione doppia e una rottura di coglioni colossale livello 8 come avrebbe detto uno dei suoi commissari preferiti…
almeno quello gli aveva strappato un leggero sorriso… vaffanculo pensava facciamo sta’ stronzata … mentre attraversava il portone del palazzo in centro …

Una tipa seduta dietro una scrivania aperta si alzo’ sorridendo in modo neutro …. come al solito parti’ l’analisi tecnico tattica… capelli a caschetto … alta … occhi scuri espressivi… sulla trentina … scarpe basse …vestita bene pantaloni camicetta ma senza ostentazione … Lei comincio’ a parlare interrompendo il flusso dell’analisi, ma neanche tanto… lo stesso tipo di analisi che molto probabilmente l’aveva portato in quel luogo …in quel momento… quel pensiero… quasi costante di immaginare la maggior parte delle donne…ragazze.. a 90… pronte a prendere quel suo cazzo sempre duro…. sempre… ‘Buongiorno ha un appuntamento con la dottoressa?’ bella voce calda avvolgente … peccato non lasciasse nulla all’ immaginazione con quella camicetta super accollata … ‘Si sono Mattarelli’ rispose Lui …netto veloce… niente fronzoli…cortesie inutili… questa cosa era una totale rottura di palle e cosi’ doveva essere gestita… ‘Si accomodi pure la dottoressa la ricevera’ tra poco, sta terminando con un paziente’ …

Si sedette esaminando brevemente lo studio … sobrio … molto illuminato… in contrasto col suo stato d’animo … quasi furente… oscuro … nel trovarsi in quella situazione stupida… estrasse uno dei libri che portava sempre con se per estraniarsi dall’universo … lo faceva sempre per creare una barriera tra se e chi lo circondava … fosse in aereo … sale d’attesa tipiche dei suoi continui viaggi di lavoro … odiava le conversazioni con sconosciuti … nel corso degli anni aveva coltivato una repulsione verso la maggior parte dell’umanita’ per quanto fosse stupida… amava leggere … e si immerse nella storia… interrotto quasi subito da una telefonata di lavoro … si alzo’ per rispondere… camminando su e giu’ per la stanza … ascoltando e rispondendo … dando ordini al collega in un inglese strano…lui lo chiamava anglo-milanese …si rifiutava di dare soddisfazione ad una lingua con 1 terzo dei vocaboli disponibili in italiano… ordini secchi… netti… senza alzare la voce ma con un autorita’ che non ammetteva repliche … nel camminare i suoi occhi si incrociarono con quelli della segretaria… seguiva il suono delle sue parole a bocca aperta come se qualcosa l’avesse colpita… chiuse la telefonata e si rivolse a Lei ‘Mi scusi ma a volte mi sembra di essere un baby sitter’ … Lei sorrise ‘non si preoccupi…non puo’ nemmeno immaginare il tono delle telefonate che ricevo qui’ la capisco’ … si sedette di nuovo e riapri‘ il libro … un suono tipo campanello annuncio‘ che era il momento di iniziare il viaggo… allacciamo ste‘ cazzo di cinture … la Segretaria lo fece accomodare nello studio della psicologa …

L’appuntamento si rivelo‘ meno peggio di quanto immaginasse … la dottoressa, una tipa corpulenta sui 60 inguardabile (fortunatemente) ci sapeva fare … si capiva che ne aveva sentite e probabilmente viste di ogni e che non si sarebbe certo scandalizzata ad ascoltare le sue innoque perversioni… dato che diciamocelo … mica aveva ammazzato nessuno… anzi dal suo punto di vista … sarebbe quasi stato da premiare dato che Lui lo faceva solo per dare piacere alla sua partner di turno… rideva tra se mentre pensava queste cazzate… Discussero del motivo per cui fosse li… della sua necessita’ di avere relazioni virtuali … e a volte anche reali … del suo modo un po’ perverso di affrontare la realta’ … della sua tendenza esibizionista … del piacere che traeva nella sottomissione della partner … nel leggere il piacere perverso negli occhi della sua partner nel farsi dominare … nel sentirsi senza difese con Lui come ‘maestro nel rapporto di fiducia e dipendenza che si creava … e anche dei suoi piccoli ‘fetish’ o debolezze per i piedi femminili e di quanto lo eccitassero … la dottoressa ascoltava e annotava … nessun giudizio … nessun consiglio … si limito’ a commentare che era un caso non comune e lo invito’ a prendere un appuntamento per la settimana successiva … cosa che fece con la segretaria … notandone le belle mani affusolate e curate … ripromettendosi di parlare alla dottoressa anche di quella debolezza (le mani) … e accorgendosi per la prima volta del profumo che Lei emanava … qualcosa di floreale … gradevole … che prima non aveva avvertito … si avvio’ verso l’uscita meno cupo di quando era entrato … stranamente quasi gia’ assaporando l’ attesa del prossimo appuntamento … sbagliava o Lei aveva aperto un paio di bottoni della camicetta? … non sta funzionando la psicologa… che idiota penso’ di se stesso uscendo…

Sabrina non aveva resistito quella volta… La dottoressa le aveva detto che con le nuove regole sulla privacy non potevano piu’ registrare le visite con i clienti senza il loro consenso … e aveva visto sulla scheda di Mattarelli che lui non aveva dato il consenso… ma … aveva ceduto alla curiosita’ che non riusciva a dominare… non lavorava da molto in quello studio ma imparato in fretta a riconoscere i pazienti dai quali era necessario tenere le distanze… stalker … maniaci … malati nel cervello … e peggio … voleva capire cosa ci fosse di sbagliato in quell’ uomo che l’aveva colpita col suo modo di fare … col fatto che fosse troppo scuro di pelle per essere italiano … e con il modo autoritario e un po’ rude con cui aveva discusso al telefono … assistere anche se in modo virtuale a quella visita l’aveva sicuramente turbata …aveva certo assistito a ben altro … ma questo tipo cazzo era veramente particolare … anche la voce … il tono senza vergogna con cui descriveva come si occupava delle sue partner l’ aveva toccata … anzi per dirla tutta c’era arrivata a tanto cosi dal toccarsi veramente … quando lui raccontava di come le facesse inginocchiare davanti a lui dopo avere legato loro le mani dietro la schiena con la cravatta …non troppo stretta da far male ma abbastanza da far capire loro che erano senza difese … e di come queste provassero piacere nel farsi sbattere il suo membro duro sul viso ancora… ancora … ancora … al terzo ‘ancora’ lei non aveva piu resistito aveva dovuto togliere la cuffia e cercare di regolare sia il battito cardiaco che il calore che sicuramente le aveva incendiato il viso … si era slacciata un paio di bottoni della camicetta e respirato profondamente … maledetti capezzoli fuori controllo aveva pensato vedendoli spuntare da sopra la camicetta … due gocce di profumo per riprendersi … e rimesso le cuffie giusto in tempo per ascoltare quanto lo eccitassero i piedi femminili quando incorniciati da sandali eleganti … ma come cazzo parla questo… aveva pensato che leggesse troppi libri invece di scopare con lei … si… l’ aveva pensato davvero … il colloquio con la dottoressa volgeva al termine … chiuse la registrazione … pochi minuti dopo era li davanti a Lei per fissare la visita successiva … non era un tipo facile con cui fissare un appuntamento … quanti impegni questo mi sa che fa apposta a dire di no per guardarmi dentro la camicetta … lo guardo’ uscire parlando al telefono e scusandosi con Lei perche’ quella telefonata non poteva non accettarla … una settimana … poi l’avrebbe rivisto … dopo aver copiato sulla memory stick che portava sempre dietro, cancello’ tutto dal computer dello studio … non vedeva l’ora di analizzare bene il video una volta a casa …

Visto sul mac con gli altoparlanti … seduta a modo suo sul divano del piccolo appartamento mansardato… indossando solo una tshirt e degli slip comodi il video era molto piu’ coinvolgente … la risoluzione le consentiva di osservare alcuni particolari che non aveva notato bene prima… le mani molto grandi di lui … le dita lunghe e affusolate quasi da pianista che muoveva mimando gli atti che perpetrava alle sue partner … gli occhi … che trasudavano passione mentre parlava e raccontava alla psicologa come ‘giocava’ con loro … la voce … calda e quell’accento che non riusciva a decifrare … spagnolo forse… o portoghese … bah… ossignore si sta toccando il pacco mentre parla con la psicologa … aveva caldo sentiva la faccia in fiamme le guance pulsare … si passo’ le mani sui seni e pizzico’ i capezzoli … ascoltando la sua voce raccontare cose che non aveva sentito perche’ aveva tolto la cuffia per riprendersi prima in studio … quando aveva detto il terzo ‘ancora’ … cristo era bagnata fradicia … slip compresi … mentre lui raccontava come le facesse alzare in piedi dopo averle prese a sberle con il membro … prendendole per i capelli e facendole piegare sulla sua scrivania … schiaffeggiandole sulle natiche prima piano per farle abituare poi un po’ piu’ forte … Sabrina chiuse gli occhi e si fece trasportare dalla voce e dale parole di lui … facendo scivolare la mano sul seno… scendendo lentamente verso l’ombelico, scostando il tessuto degli slip fino a raggiungere la clitoride … si immaginava li con lui … le sue natiche esposte, completamente nuda… poteva quasi sentire le sue grandi mani accarezzarle le cosce e colpirla con forza … e mentre lui nel video rappresentava il suono della sua mano con uno ‘sbam’ … lei fu coperta dalla pelle d’oca … si toccava guardando gli occhi di lui mentre mimava il gesto della sberla sulle natiche … ancora … ancora … ancora … le sue dita la accarezzavano … le gambe completamente aperte mentre le dita andavano su e giu’ …dentro la sua fica bagnata … scorrendo dalla clitoride fino alle grandi labbra … guardava i suoi occhi… il gonfiore nei pantaloni di lui nel video era evidente … chissa’ che mazza … pensava toccandosi il seno con le mani bagnate del suo piacere… non ricordava di essere stata cosi’ eccitata da tempo … gli spasmi dell’ orgasmo la invasero e lei si lascio’ andare con un gemito profondo… sapeva che masturbarsi guardando un video di un paziente avrebbe probabilmente classificato anche lei come paziente … ma era troppo eccitata dall’aver scoperto un lato di se stessa e per averlo lasciato emergere in maniera cosi esplicita … le sarebbe piaciuto davvero farsi battere come una cotoletta da un cazzo duro? Prendere a schiaffi sulle natiche … sentiva che era una cosa da provare, mentre faceva ripartire il video dal momento in cui Lui cominciava a parlare di sottomissione … cazzo ancora i brividi… era una cosa seria allora… penso’ infilando 2 dita tra le gambe aperte e ricominciando a toccarsi gemendo e ascoltando il suo respiro che si faceva piu’ veloce … a occhi chiusi riusciva ad avere dei flash … le mani… il cazzo duro di lui che la battevano prima … per poi penetrarla … lo sentiva … lo voleva… doveva fare una doccia aveva anche bagnato il divano e … il suo ragazzo stava per arrivare …

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