il viale dei gardoni

il viale dei gardoni
Il villaggio naturista aveva due aspetti, quello delle famigli e della normalità e quello della notte dove i maggiorenni avevano le loro ore di libertà e follia. Era normale ad esempi che passate le dieci di sera le coppie e i gruppi frequentassero un viale, da noi definito dello sruscio, dove una volta come pubblico comodamente seduti ad un tavolino e una volta come modelle, noi donne sfilavamo con mise che nemmeno una prostituta avrebbe avuto l coraggio di presentare. Scarpe dai tacchi vertiginosi, gonne cortissime naturalmente senza intimo, piercing dei più fantasiosi. Al mattino eravamo riusciti a far amicizia con una coppia di Torino, Lui “Andrea”un bel quarantenne alto spalle larghe, una parlantina da incantatore, una attrezzatura di tutto rispetto e penso non gli sia sfuggito il fatto che i miei capezzoli si erano inturgiditi. Ci dammo l’ appuntamento dimenticandoci però che avevamo un appuntamento con Helen , una ragazza del villaggio molto gentile per una serata in discoteca con il fidanzato, per non ferire nessuno congiungemmo i due appuntamenti. Mi preparai con cura unghie curatissime rosse come i sandaletti tacco dodici che indossavo, goonnellina cortissima a pieghe, invece dell’ solito passera al vento optai per un perizoma fatto di catenine e ciondoli, un corpetto bianco che a mala pena copriva i capezzoli. All’ ora stabilita passammo prima dall’appartamento dei pemontesi e aperta la porta Andrea misquadrò ed ebbe una erezione istantane e se non fosse stato per l’appuntamento ero pronta a farlo li in piedi sulla porta. Capii della reazine guardando la moglie un misero paio di braghette e una canottiera, al posto delle scarpe le solite ciabatte a zeppa da contadina. Ci avviammo e proprio dove il viale dello struscio terminava sulla spiaggia vedemmo la coppia francese. Persino io che ero donna mi sentii un calore salirmi dalla passera era stupenda truccata da dea greca, una camicetta nera semistrasparente da cui intravedevano due tette da invidia sode con i capezzoli che punavano il cielo delle scarpe decoltè nere bellisiime un nastrino nero in vita che facevano sembrare il triangolino di peli un perizoma e un piercin sulle grandi labbra con due pendaglietti. Facemmo due giri fra la folla poi Helen esperta del vilaggio ci chiede se vogliamo fare il giro del viale dei guardoni. Un viale che costeggiava il canale che conduceva al porto interno, dove si alternavano panchine e lampioni. Accettammo eavamo tutte eccitate. Il primo impatto fu però deludete solo su una delle panchine era seduto un uomo bianchissimo e pelato che brillava alla luce della luna. Ci incamminiamo e la piemantese visto il tetro vuoto comincia ad allungare le mani sui maschi, affonda le mani dei calzoncini di mio marito e del suo e allegramente comincia a masturbarli passeggiando, il francese si aggrega gli estrae le tette mosce ed enormi dalla canottiera e noi belle e disponibili sole. Ancora alcuni passi ed a una decina di metri dal’ uomo seduto Helen mi gurda mi abbraccia come fanno i fidanzati e mi schiocca un bacio sulle labbra, allunga loa mano e mi massaggia dolcemente il clitoride. Non avevo mai baciato una donna ma un impulso rrefrenabile mi prede, ha la lingua dolce cominciamo a pomiciare, lei mi bacia il seno io faccio altrettanto, nel frattempo siamo di frone all’uomo seduto nudo sulla panchina di fronte allo spettacolino si eccita e notismo vhe in mezzo alle gambe ha un membro notevole ma ancora più notevoli sono i testicoli. Ridendo continuiamo lo spettacolo, Helen mi apre le chiappe con delicatezza e mostra il mio buchino, mi gira e gli mostra le mie labbra aperte, da buon voyeur se ne stà buono sulla panchina a masturbarsi e ci ringrazia con ampi sorrisi, gli unici a trascurarci sono i nostri accompagnatori, Io ed elen ci sediamo al lato del nostro spettatore e con infinita dolcezza sostituiamo lesue mani alle nostre, pi lentamente con estrema dolcezza passiamo alle lingue, l’obelisco diventa di marmo cone la panchina, continuiamo l’opera alternando le nostre bocche, vicino al culmine avviciniamo i nostri volti ed ecco che una esplosione di sperma mi invade la bocca poi un altro getto e un altro con una quantità nettare bianco mai vista. Siamo fradice anche sui capelli ma l’umo ha un altra dote nonostante fosse venuto lo ha ancora durissimo, ma non prende nessuna iniziativa ci guarda con l’espressione dell’ uomo felice e ci ringrazia con degli ampi sorrisi, uno sguardo di intesa con la mia compagna e riprendiamo le operazioni ma questa volta vogliamo anche noi soddisfazione, Lei gli preme i seni sulla faccia e io lentamente mi faccio scivolare quel cazzone enorme nella vagina, sale fino a urtare la cervice, voltata con la faccia al mare salgo escendo ed è li che mi accorgo che gli spettatori erano aumentati, senza fare rumore erano scivolati con le barche nel canale e da dietro la vgetazione ci osservavano, prima un sussulto di paura poi quel massaggio vaginale ha preso il sopravvento, io ed elen ci scambiamo i ruoli lei però inizia con il lato B il suo buchino si dilata e gemendo per il piacere scivola lentamente lo fa sparire per far capire che usava il secondo canale allarga le labbra verso gli spettatori (probabilmente lei già lo sapeva) e inizia una cavalcata furiosa, l’uomo resiste ma voglio il cambio mi impalo scivoolo su e giù, ecco la nostra vittima è pronta per la seconda bordata gli faccio prendere i miei seni e lui mi blocca un piacere caldo mi invade gli intestino una due tre volte mi lascio andare assieme a lui e lascio che si ammosci dentro di me. Helen mi solleva e mi porta come un trofeo verso i nostri uomini, che avevano assistito con la bocca aperta, forse intuendo cosa si erano persi mi appoggia a terra . Ci avviamo verso gli appartamenti continuando il nostro gioco. Come finì la nottata. Fini nell’appartamento dei piemontesi e avemmo l’attenzione di tutti e tre gli uomini. Ci svegliammo al magtino ancora abbracciate.

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