Spesa imprevista

Spesa imprevista
Quella mattina stanco di vedere il mio frigo vuoto mi reco, con l’auto, al centro commerciale per fare provviste. Parcheggio, entro, prendo il carrello, una serie di volti anonimi stanchi ed annoiati si offre alla mia vista. Buon giorno dico tra me e con sarcasmo aggiungo: bell´atmosfera. E vai mi dico e si parte. Prendo a spingere il carrello ed inizio a passare in rassegna i reparti con gli scaffali sempre piene e con già le prime offerte. Cammino stancamente, guardo, mi fermo, osservo ed ogni tanto lascio cadere stancamente qualcosa nel carrello. Nel mentre di questo mio andare stanco e ripetitivo svolto l´angolo dell´ennesimo lungo scaffale e … miracolo? Vengo attratto da una magnifica visione. La vedo, è piegata sulle gambe per osservare i prodotti in basso. Con una mano prende e ripone vari flaconi di detersivo liquido con l´altra sorregge il carrello. Noto subito le sue gambe velate da un paio di autoreggenti. Indossa una gonna in pelle ma, vista la sua posizione, sembrerebbe più una mini gonna. La camicetta bianca con due bottoni sganciati lascia intravedere la solida rotondità delle tette.
Il suo sguardo è decisamente sexy anche se rubato dall’interesse per i prodotti da comprare. Rallento il passo per godermi con nonchalance il panorama che mi si offre. Con passo felpato, come se nulla fosse, mi avvicino fissandole insistentemente le gambe. Caspita! Penso tra me e me, vuoi vedere che la bella signora non indossa intimo? Avvicinandomi ed osservando con attenzione le sue gambe, divaricate dalla posizione essendo piegata per osservare i prodotti negli scaffali più bassi, ho notato uno sfondo nero alla confluenza delle cosce al disopra delle autoreggenti. Nel muoversi goffamente per meglio vedere i prodotti inavvertitamente la gonna è salita vertiginosamente e lo spacco laterale diventa mio complice dandomi la quasi certezza o che non indossi mutandine oppure ha messo un mini perizoma. È un attimo ma ho la sensazione che le sue gambe ora sono più divaricate. Fattomi più ardito la osservo con insistenza ed ormai ho la certezza che o le mutandine sono di colore nero oppure il nero è dovuto al colore dei peli.
Non resistendo al desiderio di guardarla meglio mi avvicino e rimango abbagliato da quello che vedo. La camicetta bianca che indossa ora è quasi tutta sbottonata e mostra generosamente la maestosità delle tue poppe velate appena da un reggiseno a balconcino trasparente tanto che posso notare la marcata aureola dei capezzoli. Non riesco a trattenermi e mormoro: “che gran belle tette ha la signora”. Nonostante vado molto lentamente purtroppo le passo oltre. Che peccato mormoro tra i denti mentre il mio sguardo non riesce a staccarsi dalle sue grazie belle in mostra. Un bell’imbarazzo lo provo quando incrocio il suo sguardo. Mi sembra di essere stato scoperto nel bel mezzo di una marachella. Ha uno sguardo sexy e dolce allo stesso tempo e ho l’impressione che osservandomi le affiora un sorrisino tra le labbra. Ho la certezza che lei abbia scoperto le mie manovre. Abbasso gli occhi e arrossendo leggermente vado oltre. Però non mi voglio perdere la bella visione. Allora non demordo e malgrado sento un grosso gonfiore nei pantaloni, provocato dalla meravigliosa visione, mi avvicino nuovamente a lei. Ormai sono deciso a volere sapere se indossa le mutandine oppure no. Questo dubbio mi rende audace ed in poco mi ritrovo nuovamente davanti a lei. Sento i battiti del cuore che sono accelerati nel mentre percepisco l´uccello che gonfiandosi sempre di più pulsa dentro i pantaloni come alla ricerca della libertà. Mi distraggo un attimo e non la vedo più. Che sfiga, porca miseria, dico tra me. Poi riflettendo penso che non può essere andata via. Sarà sicuramente ancora dentro l´ipermercato, magari in un’altra ala. Inizia la ricerca della bella e sexy donna misteriosa ed arrapante. Giro come un bimbo che ha perso la mamma tra la folla alla sua ricerca. Non vedendola esclamo: ma dove sei bella porcona? Perché non ti trovo? Cazzo! Speriamo non sia andata via? Mi affaccio verso le casse ma non la vedo. Quando ho perso le speranze la vedo al reparto abbigliamento. È li. Approfittando delle offerte, ben pubblicizzate per tutto l´ipermercato, è intenta a guardare valutare e tastare delle belle maglie e camice. La vedo ma lei non mi nota. Prende alcune maglie e due camice con le grucce e si reca verso i camerini per provarli. A differenza di altri ipermercati dove i camerini di prova sono quasi in mezzo alle grandi sale con delle piccole tendine per chiudersi nella propria intimità e provare i capi, qui invece i camerini di prova sono delle piccole ale separate poste agli angoli estremi della sala. Vedo che si reca verso uno di questi, entra in un piccolo corridoio, posto in fondo alla sala, che la porta in una anticamera con quattro porte dietro le quali ci sono i camerini di prova. Lascio il mio carrello all´imbocco del corridoio li dove lei ha lasciato il suo. Preso al volo un paio di pantaloni per far finta di provare anche io qualcosa e mi dirigo verso i camerini. Non è difficile individuare dove si trova. Percepisco l’odore del suo profumo che mi guida dietro la porta dove lei sta provando i capi. È uno di quei profumi dolci ed intensi che lasciano una scia piacevole ed eccitante per l´aria. Per me è una situazione completamente nuova ma molto intrigante ed eccitante. Con sommo gradimento noto che non ha chiuso la porta ma allo stesso tempo non riesco a vedere cosa sta facendo dentro perché è completamente appoggiata dove passa appena un filo di luce. Che fare? Prendo coraggio e con un leggero tocco con il piede cerco di socchiudere la porta quel tanto che basta per poterla spiare. Non sentendo nessuna reazione dalla parte di lei mi guardo attorno. Fortunatamente non ci sono altre persone nei corridoi e nei camerini. Allora, preso da raptus, come un leopardo tento di mettere in atto i miei propositi di voyeur. Ci riesco. La porta rimane socchiusa di quel tanto che basta per permettermi di vederla in tutto il suo splendore. Mmmm proprio bona penso. Ha tolto il trench e sfilato la camicia. La vedo in reggiseno mentre si aggiusta le belle tette. Wow una bella terza abbondante penso io. Il desiderio che mi sovviene è: come mi piacerebbe poterle toccare il seno e i marcati capezzoloni. Mmmm come sarebbe bello poterle leccare! Il pizzo sul reggiseno mi lascia vedere quanto siano prorompenti ed eccitanti i capezzoli irti che si mostrano in tutta la loro voglia di svettare fuori dalla stoffa. Mi tocco, sono eccitato, ogni tanto lancio uno sguardo verso l´ingresso. Meno male non viene nessuno. Ad un tratto lei notando la porta socchiusa mi vede. Ho una mano sulla patta ed il mio sguardo da assatanato non le lascia dubbi. Il suo viso viene invaso da un leggero rossore mentre dice: “ma che cazzo ci fa lei? Poi alzando leggermente la voce aggiunge: sei un porco!
Arrossisco come un peperone. Non so che fare. Sono attimi di panico. Sono combattuto tra lo scappare oppure osare. In quel frangente sento dei passi. Qualcuno sta arrivando. Cazzo! Penso. Che bella figura di merda che sto facendo. Non c’è più tempo per riflettere. In modo inconscio ed istintivo entro con un balzo dentro il camerino dove c’è lei. Cerco di rassicurarla mettendomi un dito sulla bocca quasi ad implorare il suo silenzio. Mi sembra che stia per urlare come una forsennata. Non ragiono. Di s**tto le metto la mano destra sulla bocca e mi ritrovo dietro di lei soffocando il tentativo di richiesta di aiuto. Tenta di mordermi mentre io le tappo la bocca con la mano. Ci ritroviamo schiacciati sulla parete. Il mio corpo contro il suo. Sento il sangue pulsare dentro di me e la cosa mi eccita non poco. Mi morde le dita ma non riesce a fare uscire un solo gemito dalla sua bocca. Distintamente ora si percepiscono i passi e le voci di altre persone che sono entrate nei camerini e stanno provando i loro probabili acquisti. Con la mano libera le carezzo le gambe velate dalle autoreggenti. A questo punto in me sovviene il desiderio di sapere se indossa le mutandine. Voglio togliermi il dubbio e la mia mano libera scivola sotto la gonna. Percepire le sue natiche nude mi fa impennare ancora di più l’uccello. Mi faccio ancora più ardito e faccio scorrere un dito nel solco del culo. non posso non pensare: “mmm … che troia … visto? Non indossa mutandine”. Ormai ho perso ogni pudore, ora la mia voglia è di conoscere bene il suo bel culo. Lo accarezzo e stringo prima una poi l´altra chiappa. Mi ecciti le sussurro all´orecchio. Lei tenta invano di liberarsi dalla mia presa e di colpirmi ai fianchi con dei pugni. Sono alto 190 cm per 95 kg. Il mio fisico la sovrasta. Una lotta impari. Con le dita assaporo il suo buchetto. Poi affondo le dita nella sua figa. è tutta bagnata. Allora, notando il calore che emana il suo dolce nettare che rende appiccicaticce le mie mani, dico: “mi sa che ti sta piacendo”. Stronzooooo! Bofonchia ma senza urlare. Poi quasi con voce nasale aggiunge: “sei bastaaaaaaaardooo e figlio di puttana”. Le lecco il collo e rimango ancora di più stordito dal suo buon profumo. La mia mano libera allora si insinua su per i seni entrando nel reggiseno. Sento il calore del suo corpo. Mi slaccio i pantaloni. La mia asta non ne può più e appena sente un poco di libertà svetta fuori mostrandosi in tutta la sua maestosa erezione. Ormai il mio cazzo duro e bollente vuole sentire il sapore della sua carne. Le sollevo la gonna e lo appoggio sulle belle chiappe. Lei ha un fremito nel sentire la durezza del mio pisello. Allora con voce accorata le sussurro: “ vedi quanto mi ecciti? Nota quanto hai fatto diventare grosso e grande il mio cazzo! Mi struscio sulle sue chiappe e contemporaneamente le accarezzo il seno e le strizzo i capezzoli. Mamma mia come li sento duri tra le mie dita.
Vorrei leccarli ma non posso lasciare la mano che le tappa la bocca. Questo le potrebbe permettere di urlare di far accorrere gente. A quel punto non posso più rischiare. Mentre mi struscio e le tocco le tette noto che non morde più le mie dita anzi percepisco la sua lingua che le lecca.
La prima cosa che penso è: “la troia si è eccitata”. Non lascio la sua bocca, potrebbe essere un trucco. Mi distacco dalle sue chiappe con la mano libera le schiaffeggio delicatamente l´interno coscia per farle allargare le gambe. Da brava ed ubbidiente troia le allarga spudoratamente e con le mani solleva la gonna per favorire le mie mosse. La visione del suo panorama mi fa sobbalzare vistosamente. Infilo la mano tra le sue cosce e subito viene bagnata dai suoi umori. Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro: “sei tutta bagnata, mi sembri pronta, …”. Lei no dice nulla ma le accarezzo la fica e la trovo sempre più bagnata. È molto eccitata e la sua eccitazione la sento pure toccandole la turgida e gonfia clitoride. la sua figa è bollente ed allora non riesco più a trattenermi e le infilo tutto il mio cazzo dentro.
La mia minchia robusta scivola dentro di lei come coltello caldo nel burro morbido. Appena tutto dentro di lei inizio a scoparla con movimenti lenti e decisi. Mentre la scopo sento il suo corpo muoversi in maniera armoniosa mentre dalla sua bocca escono dei gemiti di piacere. Apprezza le mie attenzioni morbose verso di lei. Sento la sua lingua eccitata leccarmi le dita e succhiarmele come sanno fare le vere troie. È veramente una bella donna ma pure una gran porca. Gemendo per il piacere sussurra: “sei un porco! Un gran porco e un bastardo figlio di puttana!”. Poiché i suoi gemiti diventano sempre più forti le dico: “fai piano altrimenti mi costringi a tapparti la bocca”. Lo dico e contemporaneamente lo faccio ma con meno pressione di prima, poiché temo che qualcuno sentendoci possa scoprirci. Infatti le voci nel corridoio continuano anzi aumentano. Si, si, mi dice. Sto zitta ma tu non ti fermare. Scopami con violenza che mi piace! Sono eccitatissimo gemo dal piacere soffocando le urla che vorrei lanciare per il piacere che m’invade. Lascio la sua bocca e lei appoggia le mani alla parete in cartongesso che traballa non poco sotto la spinta e spinge il suo bacino verso di me come a volermi risucchiare dentro di lei tutto il mio cazzo. Io mi aggrappo alle sue chiappe e dicendole: “che bel culo che hai” spingo pure io il mio pube verso il suo. Il movimento dura qualche minuto e ci porta sull’orlo del godimento assoluto. Il mio cazzo è pervaso di un denso e profondo calore, sta venendo ed io pure appresso a lei. Un attimo ancora ed il suo corpo inizia a vibrare mentre dalla bocca le escono gemiti di sincero godimento. Io sento il suo dolce nettare quasi colare intorno al mio cazzo duro e grosso con non mai. Ancora un attimo e pure io mi sa che sto per arrivare.
Le tolgo il cazzo dalla figa e lei, come prevedendo la mossa, lo prende nella sua bocca caldissima e vogliosa. Ora è in ginocchio davanti a me. Le sue mammelle sono tutte di fuori e facendosi uscire il cazzo dalla bocca lo stringe tra le sue tette facendomi impazzire con una spagnola fantastica.
Riprendi di nuovo in bocca il mio cazzo e capisco che ormai siamo all’epilogo. Bellissimo sentire che prima mi lecchi il cazzo partendo dalle palle, che sento stuzzicare dalla sua lingua velluttata, poi stringendo le tue mani sulle mie chiappe dure sento la tua bocca insinuarsi su per il mio cazzo fino a farlo sparire. Pure esperta pompinara sei! Succhi e lecchi con moto regolare. Hai un dono speciale per questo. Lo vedo e sento le tue unghia affondare nelle mie carni spingendomi a te. Le mie mani poggiate sulla tua testa ad accompagnare la tua voglia del mio cazzo. Sussurro: “sto per venire”. Lei si ferma, afferra il mio cazzo tra le mani ed inizia a masturbarmi indirizzando la mia cappella sulle tue tette. Non ci metto molto. Ero al limite, pochi colpi ed esplodo inondandole col mio sperma le tette e il viso. Lei ingorda parte se le beve mostrando di gradirlo e parte se lo strofina sulle tette.
Poi finisce di ripulirmi il cazzo usando la lingua.
In silenzio ci ripuliamo e ci rivestiamo. Mi lancia uno sguardo seducente che è quasi di riconoscenza.
Esco prima io dal camerino. Lei mi prende per un braccio mi fa girare e mi schiocca un bacio sulla guancia.
Poi sorridendo in molto sensuale dice: “lunedì prossimo torno a fare la spesa, bastardo fatti ritrovare! Io sono Mary ed ho una gran voglia di cazzo!”.
Come uno stronzo balbetto:” io sono Tommy e lunedì sarò qui ad aspettarti!”.
(lupo42)

Bir yanıt yazın

E-posta adresiniz yayınlanmayacak. Gerekli alanlar * ile işaretlenmişlerdir