Tutti i lunedì mattina
Storia di circa due anni fa. Andai a trovare la mia amica Sandra: era tantissimo che non ci vedevamo, forse 7 o 8 anni.Le raccontai un bel po’ di cose che mi erano successe in quel periodo, soprattutto della separazione da mio marito. Ad un certo punto arrivò suo figlio, Marco, un ragazzo carinissimo di 22 anni, studiava Lettere all’Università. Mi complimentai con lei: era diventato davvero un gran bel ragazzo, molto educato e per bene, davvero un bel tipo. Sandra non esitò a dirmi che nonostante fosse indiscutibilmente bello aveva qualche impaccio con le ragazze, non che non gli piacessero, ma probabilmente mancava di quella sicurezza che a noi femmine piace perché ci fa sentire considerate, coccolate, al sicuro. Prima di andarmene dissi alla mia amica che volevo salutare suo figlio, andammo in camera sua: Marco era al PC e Sandra se ne lamentò: “Ecco, guarda, è sempre su quel Facebook, insomma…..ma che ci sarà di tanto divertente?” Io colsi la palla al balzo anche per non far sentire il ragazzo a disagio: “Anche io sono su Fb! Non c’è niente di male, è carino, dai!” Marco mi guardò e mi squadrò per bene, tanto che mi mise quasi in imbarazzo, poi mi disse: “Allora posso chiederti l’amicizia!”. Acconsentii, gli diedi gli estremi dell’account, lo salutai e me ne andai.
Lo ammetto, ero un po’ turbata, gli sguardi che mi aveva lanciato Marco mi fecero sognare cose proibite, l’irruenza di un giovane 22enne dentro di me, tutto quel vigore, ma la cosa era assurda e improponibile: ero troppo amica di sua madre, guai, sarebbe stato uno scandalo. Arrivai a casa e accesi il Pc. Mi connessi al social network e a sorpresa notai ben 63 notifiche. Di queste, 50 erano di Marco, tutti like alle mie foto. Su un paio che avevo s**ttato al mare ( in costume da bagno) c’erano anche commenti abbastanza sfacciati. Non ci badai, ma dopo cena, dopo aver messo a letto i bimbi, mi connessi nuovamente e Marco non mancò di mandarmi un messaggio. La cosa mi eccitò terribilmente: lo avevo capito che smaniava per me e il fatto che lui non sapesse che razza di troia fossi mi eccitava ancora di più. La nostra conversazione degenerò presto, parlammo sfacciatamente di sesso e lui lamentandosi delle scarsissime doti di pompinara della sua tipa oltre al fatto che non aveva mai fatto sesso anale, mi fece la proposta, oscena, di venirmi a trovare perchè il suo sogno era una donna come me, molto esperta ma non troppo avanti con l’età ( avevo 40 anni ) e ancora bella. Io gli dissi chiaramente che non era possibile visto il legame tra me e sua madre, ma lui insistette alla follia giurandomi che Sandra non ne avrebbe mai e poi mai saputo niente. L’idea di trovarmi tra le lenzuola un 22enne mi arrapava, mi chiedevo quante volte potevo farlo venire in una notte. Lui aveva capito che avevo un debole per lui e si invitò a casa mia per l’indomani mattina. “Tanto i tuoi figli sono a scuola! Sei sola, io vengo a trovarti e poi….” Io gli risposi che non era il caso, tentai di respingerlo, probabilmente senza troppa convinzione infatti la mattina dopo alle 9 mi suonò il campanello. Io non mi ero vestita sexy, per niente, l’intenzione era quella di offrirgli un caffé e di mandarlo via, ma le cose non andarono così. Entrò, carinissimo, dolce gentile, un po’ nervoso. Lo feci accomodare sul divano, gli preparai un caffé, cercai di spiegare le mie ragioni, avevo i miei amanti e non mi mancava niente in fatto di sesso, quindi non volevo guai o scandali. Ma non ci fu niente da fare, lui si tirò fuori la mazza e me la mostrò: se ne stava lì, ritta e imponente, giovane e turgida. “Guarda cosa mi succede pensando a te!” Lo disse anche un po’ a sfottò, io risi, ma mi avvicinai, lo accarezzai e non potei fare a meno di abbassarmi e di assaggiare quel gran bel pezzo di carne. Era fatto bene, dritto, con una bella cappella accentuata. Cominciai a leccarlo, poi lo feci sedere sul divano. Mi spogliai un po’. Mi tolsi i leggins e la maglia. Dal reggiseno tirai fuori le bocce. Gli feci una pompa corredata da spagnola che se la ricorda ancora adesso. Mi eccitai a dismisura. Oltre alla bellezza della sua verga giovane e potente, il fascino del proibito, dello scandalo, accentuarono il piacere. Mi alzai e scostai le mutandine, prima di impalarmi sopra di lui. Gridai quando mi entrò dentro. Lui mi divorò i seni in preda all’estasi. La mia fica calda e arrapata grondava giunta alla soglia dell’orgasmo: lui se ne accorse e fu splendido. Cominciò a pomparmi da sotto come un forsennato, con poca tecnica, ma con tanta irruenza e impegno. La fica mi pulsò all’impazzata in preda all’estasi. Lui era eccitatissimo e fuori controllo. Mi prese e mi sbattè sul tavolo e mi scopò con foga a****lesca: mi teneva per i seni che si muovevano per i suoi colpi furiosi. Gridai, anche esagerando un po’, ma ci stava assolutamente. Lo sentii pulsare, stava per venire, riuscii a farlo uscire, mi inginocchiai per bere il suo succo e feci appena in tempo a incollare le labbra alla sua cappella quando partirono gli schizzi: una mitragliata di sborrate nella mia bocca. Gli mostrai tutto quello che mi aveva riversato e poi ingoiai senza esitare. Poi lo portai in camera da letto dove continuò a fottermi come una cagna. Venne altre 4 volte, due in bocca e due nel culo. Oh gioventù, inesauribile gioventù! Cercai di riassestarmi prima di andare a scuola a prendere i miei figli, si era ormai fatto tardi.
Da quella volta, per un bel periodo prendemmo l’abitudine di vederci tutti i lunedì mattina, giusto per cominciare bene la settimana.
Dopo qualche mese incrociai Sandra per la strada. Dopo i convenevoli mi disse: “E sai Marco, sapessi! Eh i giovani cambiano proprio in fretta! Sembra….come rinato, diverso, non so, più maturo….più grande, anche più rilassato!”
Io non sapevo cosa dire. Accennai un sorriso compiaciuto…..e chi ha detto che il lunedì è il giorno più brutto della settimana?