I Rockers – Capitolo 2
Capitolo 2
La mattina seguente mi svegliai al suono del telefono. Dave era ancora addormentato sopra di me. Risposi al telefono, erano le otto ed era la sveglia. Scivolai fuori da sotto Dave ed andai a svegliare gli altri. Bob era già alzato, così andai a svegliare Clint e Scott. Era così grazioso vederli insieme. Loro mi sorrisero e Scott ghignò nel vedere il mio uccello teso. Maledizione me n’ero dimenticato, lo giuro. Lasciai la stanza e ritornai nella mia. Dave era già nella doccia, così mi unii a lui. Mi lavai poi vestii lui e me ed andammo ad incontrare gli altri nella hall. Bob disse ai ragazzi di alcune modifiche che aveva fatto durante la notte. Li ascoltai discorrere di musica fino alla fine della colazione. Il personale dell’albergo ci serviva rapidamente portandoci il cibo.
Il programma della giornata era di andare alla la fiera per alcune ore, fermandoci poi una mezz’ora in una stazione radio locale per un’intervista di mezz’ora, poi al sound check nel tardo pomeriggio. I ragazzi volevano che tutto fosse perfetto. Lo show fu perfetto, loro erano di gran lunga meglio delle star di quella sera. Si unirono anche agli altri in chiusura di show con un motivo dei Led Zeppelin. Ai fan piacque molto.
Tornati all’albergo andammo tutti in una delle stanze. Avevo deciso che poiché la serata era andata così bene, una festa speciale era d’uopo. Normalmente non do alcol ai minorenni perché è contro la legge e può creare dipendenza nella vita successiva, ma decisi di fare un’eccezione solo per questa volta. Recuperai dello champagne, cinque bicchieri e ritornai nella stanza. Ci riunimmo nella mia suite e brindammo al successo.
“Grazie David” Disse Scott dopo avere finito il suo bicchiere.
“Per favore, ragazzi. Fatemi solo la promessa di non prendere abitudine all’alcol.”
“Affare fatto” E Bob accennò col capo insieme agli altri.
“Ok, docce e a letto. Domani sarà una giornata lunga” Dissi. I ragazzi mugugnarono come fanno i tipici adolescenti, poi si girarono ed andarono nelle loro stanze. Bob decise di stare con me quella notte, mentre Dave e Clint avrebbero condiviso il letto. Scott era dispiaciuto ma disse che gli andava bene, avrebbe provato a scrivere un motivo per i due show del giorno seguente. Bob mi seguì nella mia stanza, il ragazzo era già nudo. Guardai con piacere il modo sexy in cui si muoveva il suo corpo mentre camminava. Il suo cazzo rilassato dondolava avanti ed indietro mentre si avvicinava al letto dopo aver spento le luci. Scivolò nelle mie braccia e ci baciammo. Le sue labbra erano così morbide e dolci sulle mie. Lo carezzai dappertutto eccitandolo. Lui sospirò appassionatamente eccitandomi al massimo. Gli diedi piacere con bocca, lingua, mani, e dita. Anche lui era facile da accontentare. Gli piacque specialmente il pompino che gli feci. Poi volle incularmi, così mi fece sdraiare su di un fianco mentre mi penetrava. Sentire l’uccello di un ragazzo dentro di me era la più grande gioia. Bob aveva un modo tutto suo di scopare. Cominciò lentamente, facendolo con colpi lenti e lunghi finché non fu troppo per lui. Mi inculò con colpi brevi e veloci gridando mentre veniva. Spinse il suo uccello profondamente dentro di me, volendo mettere il suo sperma il più profondo possibile. Poi lo tenni nelle mie braccia carezzandogli la schiena. Lui si girò e mi baciò mentre menava la mia virilità.
“Prendimi, per favore!” Implorò. Io piegai due cuscini e glieli misi sotto in modo che il sedere fosse in aria ed il torace sul letto. Lubrificai attentamente il suo giovane bocciolo di rosa e spinsi tre dita dentro di lui. I suoi lamenti di piacere erano estremamente eccitanti. Il mio pene si contorse nell’attesa di entrare nel giovane sedere. Misi la punta dell’uccello alla sua entrata e spinsi piano. Bob si lamentò piano quando lo penetrai. Continuai a spingere finché quindici centimetri di me non furono dentro. Oh, come era caldo e stretto! La cosa stava diventando divertente per tutti e due.
“Ti amo.” Bisbigliò. Mi chinai e gli baciai una guancia. “Ti amo, Bob.” Cominciai lentamente a fottere il ragazzo estraendo il cazzo sino alla cappella e poi tornando lentamente ad affondarlo. Bob sospirò, dimenando il sedere mentre io affondavo in lui. Continuai ad scoparlo lentamente finché la passione ebbe il sopravvento. Stavo impazzendo.
“Ti inculerò con forza!” Ansai.
“Fallo, fallo!” Supplicò. Lo estrassi fino alla cappella, poi lo sbattei dentro con forza. Bob gridò di piacere mentre mi esortava. Cominciai ad inculare il giovane con forza e velocemente, i suoi uggiolii di piacere mi spronavano. Alla fine giunsi al mio punto di rottura e spinsi forte un’ultima volta, poi mi sdraiai su di lui facendo piccoli colpi veloci, venendo come non ero mai venuto.
“Sto venendo, Bob! Senti la mia sborra nel tuo sedere caldo e stretto!” Ansimai nel suo orecchio. Sentii lo sperma viaggiare attraverso il mio cazzo e rovesciarsi nel ragazzo. Strinse il mio cazzo col suo muscolo rettale mungendolo con forza. Sospirai, mi sentivo così bene. Non lo tirai fuori dopo l’eiaculazione, ma lo feci girare su di un fianco. Lui sospirò ancora una volta e si addormentò. Sistemai i cuscini sotto la sua testa e la mia, tirai le lenzuola su di noi e mi misi a dormire.
Mi svegliai la mattina seguente ancora infilato dentro di lui. Il mio cazzo era diventato molle, ma era ancora nel sedere di Bob. La sua respirazione era lenta e delicata. Mi mossi leggermente e l’uccello scivolò fuori dal suo didietro. Con molta attenzione mi separai da lui e sospirai. L’amore che avevamo fatto era stato super fantastico. Lo baciai sulla fronte ed andai nel bagno. Cominciai a riempire la vasca di acqua calda per fare un bagno e stare in ammollo. Ritornai in camera da letto e vidi che Bob era sveglio. Mi guardò ed alzò le braccia. Lo presi in braccio e lo portai in bagno. Lo tenni in piedi mentre si prendeva cura dei suoi affari, poi l’alzai e lo misi nella vasca. Scivolai dietro di lui, lo feci appoggiare al mio torace per un po’ mentre gli pizzicavo i piccoli capezzoli. Lui era un ragazzo fantastico ed io l’amavo quanto amavo gli altri tre. Cominciai a lavare il suo corpo, quando fummo puliti uscii dalla vasca, presi un enorme asciugamano spesso e lo allargai sul pavimento. Lo feci sdraiare sopra e cominciai ad asciugarlo attardandomi su ogni parte del suo corpo. Bob mi sorrise quando lo avvolsi in un asciugamano asciutto e lo portai in soggiorno. Mi sedetti su un divano, me lo feci sedere in grembo e lo tenni nelle mie braccia come se fosse ancora un bebè. Lo cullai dolcemente e lui sospirò. Capii che stavo soddisfacendo il suo bisogno profondo di essere abbracciato e coccolato. Restammo là seduti per quasi un’ora, poi lui si svegliò.
“Grazie” Disse baciandomi sulla guancia.
“Prego Bob” Risposi: “Ogniqualvolta tu ne senta il bisogno, dillo ed io lo farò di nuovo. Sarà un segreto tra noi due se lo desideri.”
“Lo apprezzo. Non penso che gli altri ragazzi capirebbero.”
“Tutti hanno bisogno di qualche cosa del genere di tanto in tanto.”
“Bene, tu sembri capire, David. Mi tratti come un uguale e non come un bambino. Grazie per essere un tipo a posto.” E mi sorrise.
“Prego. Ora sarà meglio che ci vestiamo, abbiamo davanti una lunga giornata.” E gli schiaffeggiai scherzosamente il culo nudo. Bob rise mentre tornava in camera da letto per vestirsi. Io mi versai una tazza di caffè e pensai a quello che era successo. Bob era un ragazzo fantastico e si stava avviando a cambiamenti più emotivi che fisici. Mi dissi che dovevo stargli più vicino, guidarlo quando fosse il momento giusto. Andai a vestirmi poi andai in bagno per lavarmi i denti e sorpresi Bob che beveva da una bottiglietta piena di acqua. Lui vide che lo guardavo.
“Per favore non dirlo!” Implorò. Io mi chiesi se i suoi stati d’animo fossero più profondi di quanto pensassi. “Non dirò niente. Ne possiamo parlare più tardi.” Lui sospirò sollevato e vuotò la bottiglia. Io gliela presi e la nascosi nella mia borsa. Uscimmo dal bagno proprio nel momento che bussavano alla porta.
“Ehi ragazzi!” Clint e gli altri tre erano lì sorridenti: “Cosa succede?”
“Non molto. Stavo per venire a cercare tre disperati.” Gemettero per lo scherzo ed io risi per le loro espressioni.
“Andiamo a fare colazione e poi programmeremo la giornata. Sarà lunga per voi ragazzi.” Dissi. E non stavo scherzando, dovevano fare due show, poi un’ora ad una stazione radio a firmare autografi e quindi essere giudici in un concorso di giovani promesse. Ritornammo all’albergo alle dieci e mezza quella sera. I ragazzi erano completamente esauriti. Clint volle passare la notte con me, Dave e Bob sarebbero stati insieme e Scott avrebbe avuto una suite tutta per lui. Io feci a Clint massaggi a tutto il corpo che lui apprezzò ed immediatamente si addormentò tra le mie braccia. Guardai per un po’ il ragazzo dormire ed ascoltai il suo morbido russare. Era veramente carino. Poi finalmente chiusi gli occhi e dormii. Sognai che i quattro erano con me. Qualche cosa mi svegliò il mattino seguente. C’era qualche cosa che aveva presa sul mio cazzo, ed era bagnata e calda. Abbassai lo sguardo e vidi Clint che mi stava succhiando.
“Oh, che bello ragazzo. È così bello.” Bisbigliai. Clint mi sorrise e continuò. Le sue mani e le dita erano occupate a trovare i miei punti di piacere trovandoli tutti. Mi stava spedendo in paradiso. Poi bruscamente la sua bocca lasciò il mio uccello. Aprii gli occhi e lo vidi sopra di me, le gambe divaricate a fianco delle mie anche. Si alzò, prese il mio pene duro e lentamente si sedette sopra, i miei venti centimetri cominciarono lentamente ad esplorare il culo del ragazzo. Clint chiuse gli occhi e sospirò mentre la mia carne dura scivolava su nel suo retto. Anch’io mi sentivo bene, godendo del contatto di un ano adolescente che stringeva il mio cazzo duro. Clint riuscì a prendere tutti i miei venti centimetri dentro di sé. Rimase brevemente seduto sulle mie anche per dare al suo sedere stretto l’opportunità di abituarsi al mio uccello che era dentro di lui. Poi cominciò a rimbalzare su e giù su di me, scopandosi col mio uccello. Ambedue ci lamentavamo e sospiravamo per il piacere che sentivamo crescere nei nostri corpi. Cominciava ad essere troppo. Lo estrassi, girai Clint sulla schiena e rientrai in lui. Lui gemette in estasi quando cominciai ad incularlo veramente. Venni quasi immediatamente, sparando il mio succo profondamente nel ragazzo.
“Oh baby!” Esclamai mentre spingevo il mio cazzo duro profondamente dentro di lui.
“Sì!” Gridò Clint eiaculando su di sé. Io continuai a fotterlo finché non ebbi finito di venire. Il ragazzo sparò l’ultimo fiotto di sperma su di sé. Crollammo insieme sul letto e lo tirai vicino a me, poi sospirai rilassandomi. Clint canticchiò qualche cosa tra di sè. Lo tenni vicino a me per un po’, poi si alzò ed andò nel bagno a fare la doccia.
“Grazie” Bisbigliò più tardi nel mio orecchio quando lo raggiunsi nella doccia.
“Ehi, prego. Ne ho goduto come te.” Dissi. Cominciai a lavarlo. La sensazione delle mie mani insaponate che scivolavano sul suo corpo era grande. Clint si appoggiò a me e sospirò. Io continuai a farlo a lungo per assicurarmi che fosse tutto pulito. Lui mi rese il favore. Io mi sentivo bene e pulito… Dopo esserci vestiti andammo nella stanza di Dave, i ragazzi si erano appena svegliati e Scott arrivò dietro di noi.
“Ehi i ragazzi, come va?” Chiese.
“Giornata tranquilla. Un’apparizione in città e poi alla limousine e via alla prossima tappa, quindi due giorni a casa mia.”
“Mi sembra un buon programma.” E Dave accennò col capo.
“Direi di sì.” Replicai. Facemmo colazione, poi scendemmo, i ragazzi salirono sulla limousine ed io partii. Era una bella giornata. Sentii accendere lo stereo e poi i Metallica cominciarono a ringhiare dagli altoparlanti. Risi quando i ragazzi si unirono alla canzone. Io ero concentrato alla guida. Di tanto in tanto sentivo risate dai sedili posteriori e mi chiesi cosa stessere facendo. Non ne ero sicuro, ma avrei potuto giurare di sentire rumori di sesso. Piccoli stalloni arrapati! Quando finalmente arrivammo all’albergo vidi la solita folla di ragazze sbavanti.
“Attenzione, ragazzine sbavanti!” Gridai.
“Merda! Come hanno fatto a sapere che saremmo venuti qui?” Gridò Dave.
“Mi sa che qualcuno ci ha venduti!” s**ttò Scott. Io chiamai la reception col cellulare. Mi indicarono l’ingresso posteriore dove stava aspettando la sicurezza che ci fece passare e poi chiuse il cancello dietro di noi. Uscimmo dalla limousine e fummo scortati all’ascensore per andare alle nostre stanze. Questa volta i ragazzi dovevano stare in due per stanza, io avevo la mia. Eravamo al sicuro perché l’unico accesso era l’ascensore. Le tre stanze erano dei veri appartamenti.
Quell’albergo era uno del più eleganti della zona e ne ero entusiasta. La sicurezza era eccellente.
Ci sistemammo e la sicurezza dell’albergo promise che avrebbero fatto quanto era in suo potere per tenere lontane le ragazzine, per tutto il tempo che saremmo restati là non avremmo mai avuto problemi. Ero sicuro che avrei usato di nuovo quel luogo, mi piaceva. Scott mi seguì nella mia stanza mentre gli altri tre andarono in un’altra. Lasciai cadere le mie borse sul pavimento e mi guardai intorno. Il soggiorno era bello. La camera da letto era niente meno che impressionante. Ma il bagno era anche migliore. La vasca era enorme con getti stile jacuzzi, la doccia era a parte, tutto era fantastico. Mi sentivo a casa mia. Scott aprì l’acqua della vasca e la fece scorrere finché fu abbastanza calda, poi la riempì. Lo guardai mentre si spogliava per entrare nella vasca. Era veramente carino come i suoi compagni, ma siccome era il più vecchio dei tre, il suo corpo era un po’ più definito, un po’ più cresciuto e più muscoloso. Mi spogliai ed entrai nella vasca calda con lui. Scott si accoccolò vicino a me e ci rilassammo, godendo del piacere di condividere il bagno. Lui infine appoggiò la testa contro di me. Io lo avvolsi con le mie braccia attirando verso di me il ragazzo nudo. Quello era ciò che pensavo essere il paradiso. Restammo là a bagno per un’ora, poi uscimmo ed io l’asciugai con cura. Si rivestì ed andò ad incontrare gli altri tre per la cena. Per tutto il tempo della cena, le ragazze continuarono ad osservarci. La sicurezza non permetteva l’ingresso che a persone sicure. Eravamo molto stanchi e decidemmo di andare a letto presto. Scott rimase con me quella notte. Le sue abilità nel fare l’amore erano fantastiche, come quelle dei suoi compagni. Quel ragazzo mi rese così felice. Mi stuzzicò, le sue dita solleticarono il mio uccello e le mie palle mentre tentavo di togliermi i pantaloni.
“Calmo, Scott!” Dissi. Lui rise e continuò a solleticarmi ancora di più. Finalmente riuscii a togliermi i pantaloni e mi girai per prestare attenzione a lui ed al suo meraviglioso corpo snello. Raggiunsi un dildo vibrante a forma di pene e lo accesi. Lo feci correre delicatamente sul suo corpo, specialmente su quelli che pensavo essere i suoi punti sensibili. Oh, quanto lo eccitava. Sorrise per il piacere ed io sorrisi nel vederlo godere del piacere che gli stavo dando. La sua pelle era così morbida; mi chiesi se ero il suo primo uomo. Un momento più tardi sospirò. Mi parlò di quello che era accaduto nella sua vita.
Era molto unito coi suoi compagni ma, quando si trovò a lottare contro al sua sessualità, si sentì perduto. Si era sentito tradito dal divorzio dei suoi genitori, ma ora l’accettava.
Ora si sentiva di essere il leader, il responsabile dei suoi compagni. Quindi mentre loro prendevano coscienza crescendo, fece in modo che rimanessero molto uniti, pur non dimenticando mai chi erano e da dove venivano. Quando cominciò ad esplorare la sua sessualità recentemente scoperta, li incluse nelle sue esplorazioni. Dapprima avevano resistito, era stato loro insegnato in chiesa ed a scuola che il sesso gay è una cosa sbagliata, ma presto cambiarono idea quando cedettero ai piaceri ricevuti. Scott si era assicurato che avessero le informazioni corrette.
Mi baciò sulle labbra cominciando a fare l’amore. Io risposi pigiando dolcemente le mie labbra contro le sue, permettendo poi alla sua lingua di penetrare la mia bocca. Ci baciammo così per alcuni minuti poi abbandonai la presa, lo feci sdraiare sul letto e mi misi accanto a lui. Scott strisciò sopra di me e strofinò la parte anteriore del suo corpo contro il mio. Quella stimolazione era troppo. Lo feci girare sulla schiena e cominciai a dargli piacere con le labbra, con la lingua, con le dita e con le mani. La passione prese il controllo del suo corpo e dei suoi sensi. Era ansioso di darmi piacere, tentando di baciarmi e prendendo il mio cazzo nella sua mano per masturbarmi. Trasformai il nostro in un 69 succhiando il suo bel uccello mentre lui succhiava il mio. La sua bocca era così piacevole su di me. Scott mi portò al limite, poi si tolse. Sapevo quello che voleva, voleva che fossi dentro di lui. Lubrificai attentamente il suo sedere, poi lo girai sulla schiena. Mi sorrise quando mi misi tra le sue gambe e le misi sulle mie spalle. Mi spinsi lentamente e con attenzione nel suo sedere, il mio pene scivolò dentro di lui. La sensazione di strettezza del suo sedere intorno al mio uccello quasi mi fece venire. Lo tirai indietro e poi continuai a spingere dentro finché non riuscii a mettere dentro tutti i miei venti centimetri.
“David, che bello!” Si lamentò piano: “Scopami, scopami!” Ed io lo feci. Incominciai con colpi lunghi e lenti per abituare l’eccitante ragazzo ad avere un cazzo adulto nel sedere. Scott chiuse gli occhi e scosse la testa mentre la mia asta si muoveva dentro e fuori dal suo sedere stretto. La sua caverna rettale era calda e bagnata dei suoi succhi giovanili. Andavo il più lentamente possibile volendo assaporare quella inculata finché potevo resistere. Alla fine non ce la feci più e cominciai a fotterlo veramente. Scott si contorse e si lamentò di piacere.
“David…. ti amo…. sì…. oh cazzo…. sborro…. sto venendo!” Gridò nel momento in cui raggiunsi l’apice.
“Scott, vengo!” Gridai sentendo il mio sperma che veniva spara attraverso il mio cazzo nel suo sedere e contemporaneamente lui eiaculava sparando sperma sul mio torace. Spinsi fortemente contro il sedere del ragazzo, mettendo il più possibile il mio cazzo nel suo culo. Crollai su di lui quando finii di venire. Rimanemmo accoccolati insieme e sospirammo.
“Ti amo, David” Bisbigliò Scott.
“Ti amo Scott” Bisbigliai di ritorno. Ce n’era abbastanza perché lui si sentisse a posto e felice. L’espressione nei suoi occhi diceva abbastanza. Lo baciai sulla fronte mentre si stava addormentando. Gli carezzai per un po’ la schiena prima di scivolare silenziosamente fuori dal letto. Andai a prendere una salvietta imbevuta di acqua calda e lo pulii. C’erano delle piccolissime ferite, quindi lui fotteva regolarmente e veniva fottuto dai suoi compagni. Mi misi un paio di pantaloncini ed andai a controllare gli altri. I tre erano insieme in un letto ed era ovvio che avevano fatto un bel triangolo. Pensai come sarebbe stato a farlo in cinque con loro. Sarebbe stato divertente scoprirlo, pensai. Per ora sembravano tranquilli e felice e questo era quello che importava.
La mattina seguente andammo al festival che si stava svolgendo in città. Il concerto fu un successo, i ragazzi si divertirono a firmare autografi alle ragazzine e sembravano veramente esausti quando rientrammo quella sera. Cenammo tranquillamente nella mia stanza. Io feci il programma del viaggio per ritornare a casa mia per due giorni di rilassamento, poi all’aeroporto da cui sarebbero tornati a casa loro. Sarebbe stato bello se non avessero dovuto andare via così presto, ma nel mio cuore sapevo che sarebbero ritornati un giorno o l’altro. Li mandai a letto, erano troppo stanchi anche per un’attività sessuale. Mi sedetti sul balcone con del brandy ed un sigaro e pensai a dove la vita avrebbe portato quei giovani talentuosi. Desideravo che la vita fosse generosa con loro, meritavano tutte le buone cose che il vivere poteva dargli, il genere giusto di buone cose. Forse tutti loro avrebbero trovato un innamorato e sarebbero stati felici con la persona che avevano scelto. Sperai che fosse così. Io avevo avuto qualche opportunità di trovarlo ma non aveva mai funzionato. Un giorno o l’altro ci sarei riuscito. La vita prosegue, ed è un bene.