Le avventure di Boris – Capitolo 4

Le avventure di Boris – Capitolo 4
Capitolo 4

Le vacanze furono una vera goduria, in ogni senso della parola, avendomi permesso di incontrare Paolo, il più grande amore della mia vita. Ritornato in collegio ripresi le sessioni di sesso con Nick ed Adriano ed eravamo più felici che mai di essere insieme. Ma ora qualche volta portavo un altro innamorato nella ‘stanza’: Filippo. Filippo era diverso da qualsiasi altro che conoscevo a scuola per originalità e coraggio, mi iniziò al sesso in tre! Questo è quello che accadde.

Una sera stavamo lavorando sul palcoscenico, progettando i compiti diversi e gli effetti di cui ognuno di noi era responsabile e ci preparavamo al nostro consueto ‘gioco’ che consisteva nel decidere a turno ogni sera, prima delle 9.45, il tipo di sesso della serata. Quella sera toccava a Filippo, per tutta il pomeriggio lo guardai ed il mio cuore sobbalzava e correva mentre noi ci muovevamo sul palco. Il lavoro stava finendo ed io stavo ordinando dei cavi dietro le quinte. Filippo venne dietro di me, mi baciò il collo e mi slacciò i jeans. Li tirò giù insieme ai boxer, mi fece piegare, mise la bocca nella piega del mio culo e spinse dentro la lingua. (Avevamo l’accordo di essere sempre puliti e pronti per qualsiasi azione.) “Sì Filippo, ti voglio troppo! Ma ora interrompiamo e andiamo nel magazzino. Ci incontriamo alle dieci ed un quarto?” “È quello che pensavo anch’io!” Mi rivestii, ci baciammo e ci separammo.

Avevamo trovato il sistema di stare fuori delle camere dopo la chiusura ufficiale che era alle 22, ed avevamo trovato luoghi di incontro per il sesso facili da raggiungere. Per nostro proprio uso avevamo dato a questi luoghi dei nomi. Il ‘boschetto’ era un gruppo di cespugli dietro al laboratorio del mio blocco, dove io talvolta incontravo Matteo per farmi fare un pompino. Un altro luogo era il ‘magazzino’, un grande capannone dove il giardiniere teneva la falciatrice e le altre attrezzature.

La porta principale del blocco veniva chiusa a chiave, ma c’era un altro accesso su di una rampa, anche lui chiuso ma solamente da una lunga sbarra di legno facilmente apribile. Io arrivai prima di Filippo ed andai nell’ufficio dove c’era un vecchio divano a cui mancavano i braccioli e poteva diventare una specie di letto. Avevamo preso un lenzuolo a scuola nascondendolo in una borsa di plastica. La stanza non era fredda. Io misi un sacco davanti alla finestra ed accesi una lampada gialla che stava sopra la porta, poi allargai il lenzuolo sul ‘letto’. Filippo arrivò in tuta da ginnastica.

“Stasera ho una sorpresa per te!” Disse e dietro di lui entrò un altro ragazzo! Io ero sia scioccato che eccitato. Filippo ed io spesso avevamo detto che dovevamo prenderci dei rischi ed ora lo stavamo facendo, eravamo in tre! “Ti presento Tim.” Disse Filippo. Tim aveva l’aspetto di un giovane attore e ci sorrise.

Loro due cominciarono a spogliarsi. Filippo sorrideva come se fosse divertito per la mia sorpresa. I miei occhi si mangiavano Tim. Lui si tolse la t-shirt rivelando un torace licio, muscoloso ed abbronzato. Quando si tolse i jeans il mio cuore cominciò a battere forte ed il mio cazzo a diventare duro. Ora era di fronte a me in un paio di slip di lycra grigi presentando una delle visioni più erotiche immaginabili. Con una mano su di un’anca e la bocca leggermente aperta, i suoi occhi erano fissati sulla mia erezione molto visibile. Le sue cosce avevano la forma più sorprendente e contorni perfetti, ed il suo cazzo e le palle sembravano chiedere le mie carezze.

Mi si avvicinò e cominciò a spogliarmi. Non potevo fare a meno di baciare quella bocca dolcissima. Lui rispose al bacio mentre mi toccava uccello e palle.
Io non potevo aspettare oltre, mi inginocchiai di fronte a lui e gli feci scivolare giù le mutande. Le sue palle erano strette contro la base di un grosso cazzo di 15 centimetri, sotto una massa di ricci marroni. Immediatamente lo succhiai mentre gli stringevo il culo rotondo e sodo. Filippo si avvicinò, si inginocchiò dietro di lui e cominciò a leccare tra le sue natiche, come mi aveva fatto prima sul palco. (Mi disse più tardi che era quello che gli piaceva particolarmente fargli prima di scoparlo.) Ma io volevo che Filippo scopasse me e volevo continuare a succhiare Tim!

Filippo ed io sembrava stessimo pensando alla stessa cosa. Mi sdraiai sulla schiena in fondo al ‘letto’. Filippo, osservato da Tim, si alzò, srotolò un preservativo sulla lunghezza del suo pene prima di applicare del lubrificante su noi due ed alzò le mie gambe sopra le sue spalle. Tim si avvicinò quando l’uccello di Filippo scivolò lentamente dentro di me.
Si strusciò sulla mia faccia, fece scivolare l’uccello nella mia bocca e pigiò la bocca sul mio cazzo. Con le mani lo spostai per metterlo nella posizione migliore e sentire il suo caldo corpo e le forti gambe di seta protese dietro la mia testa.
Filippo cominciò il costante movimento di scopata a cui ero abituato e questo quasi immediatamente cominciò a riempirmi di piacere. I movimenti di Tim sul mio uccello erano al ritmo delle sue anche facevano deliziosamente scivolare il suo pene, che lavoravo con labbra e lingua, dentro e fuori della mia bocca.

Ci muovevamo tutti insieme. Mentre carezzavo le grosse cosce lisce di Tim facevo scivolare un dito nel suo ingresso posteriore, già reso bagnato e pronto dalla lingua di Filippo. Filippo mi scopava sempre più profondamente e presto sentii iniziare il suo orgasmo, faceva scorrere le mani tra il capelli castani scuro di Tim cercando di sincronizzare i suoi colpi con le succhiate del ragazzo.

Non avevo mai conosciuto una stimolazione simile. Come ho già detto l’orgasmo di Filippo dava brividi. Le morbide labbra di velluto di Tim e la levigatezza della sua lingua stava cominciando a farmi venire le vertigini e capii che presto mi sarei vuotato nella sua bocca. La sorpresa fu che Tim venne per primo ed improvvisamente, riempendo il fondo della mia bocca con un’inondazione di sperma salato, il suo caldo corpo crollò sopra il mio e mi fece venire.

Continuammo a leccarci e succhiarci dolcemente i cazzi che stavano diventando molli, fino a che Filippo non crollò sopra noi due ed io sentii il suo uccello ammorbidirsi dentro di me.

Quando recuperammo sentii di essere molto attirato da Tim e guardandolo mentre si vestiva capii che volevo scoparlo, piuttosto presto, ma un altro giorno.

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